Attualità
Studenti de La Sapienza in sciopero della fame, incatenati al rettorato dopo scontri

Studenti incatenati all’Università La Sapienza a Roma
“Cessare il fuoco e fermare gli accordi di ricerca con Israele” è il grido di protesta degli studenti, che si sono incatenati al rettorato dell’Università La Sapienza di Roma per uno sciopero della fame. Richiedono l’attenzione della rettrice Antonella Polimeni.
Un gruppo di studenti si sono incatenati all’edificio del rettorato la cui università è stata sede della dimostrazione. Hanno iniziato uno sciopero della fame “contro il genocidio”, per chiedere “lo stop degli accordi di ricerca con Israele” e invocare l’ascolto da parte della rettrice Antonella Polimeni.
Mobilitazione non violenta in appoggio alla Palestina
La mobilitazione non violenta a sostegno della Palestina ha preso avvio nella mattinata di oggi, seguito da un corteo e degli scontri del giorno precedente, che hanno provocato il ferimento di 25 poliziotti e 2 carabinieri, il danneggiamento di una vettura di polizia e l’arresto di due individui che hanno tentato di penetrare all’interno del Senato accademico e del commissariato.
Protesta contro la collaborazione tra università e industria della guerra
“Ci rivolgiamo a coloro le cui coscienze sono scosse dalle immagini del genocidio a Gaza e dalla possibilià di una guerra di larga scala in Medio oriente e oltre. Abbiamo deciso di optare per questa forma di protesta non violenta dopo mesi di mobilitazione che ha portato diversi segmenti della società a prendere posizione contro le guerre, per un cessate il fuoco e per fermare l’escalation che rischia di scatenare una terza guerra mondiale.
L’università, da tempo nucleo della coscienza critica, è stata teatro di un’appello di professori, ricercatori, studenti e studiosi per mettere fine alle collaborazioni di ricerca e formative che legano l’educazione all’industria della guerra e ad Israele. In alcuni atenei, come quelli di Torino, Pisa, Bari, Napoli e Milano, questa battaglia ha registrato alcune importanti vittorie.
Manifestanti chiedono un dialogo con la rettrice dell’università
Due studentesse si sono incatenate all’ingresso del rettorato della Sapienza affermando: “Non vediamo altro che l’urgenza di fare di più e meglio: siamo in sciopero della fame perchè il nostro Paese non è ancora disponibile a costruire le condizioni per la pace, ma non abbiamo più tempo da perdere. Siamo qui per ottenere un passo indietro da coloro che supportano il genocidio, dato che ogni cambiamento può avere un impatto significativo.”
Abracciamo tutti coloro che sostengono la democrazia, la pace e la società civile e chiediamo ai tutti di sostenere questa protesta. Chiediamo inoltre alla rettrice di programmare un ampio dibattito con tutti i membri dell’ateneo per evidenziare le ragioni dei manifestanti che chiedono un cessate il fuoco immediato e la fine del genocidio a Gaza. Invitiamo anche tutti gli studenti, docenti, ricercatori e chiunque sia a favore della pace ad unirsi a noi nelle proteste dei prossimi giorni”.
Attualità
Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!
In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.
Le Prime Indagini
Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.Impatto sulla Comunità
La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.
Attualità
Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!
Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?
La Trappola Orchestrata
Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.Rivelazioni Sconvolgenti
Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.
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