Attualità
Morta Severina, madre di Gabriele Bonci

Chiuso per lutto: Pizzarium e gli altri locali di Gabriele Bonci
La triste notizia è stata diffusa sui social dal panificatore e pizzaiolo romano Gabriele Bonci. Fino a lunedì rimarrà chiusa Pizzarium insieme agli altri suoi locali.
Il ricordo di Severina, la mamma di Gabriele Bonci
La comunicazione del lutto è stata data ai clienti da Gabriele Bonci attraverso i suoi profili social e quello di Pizzarium. La motivazione della chiusura è la scomparsa di Severina, la madre del pizzaiolo a cui Bonci era molto legato. Severina era spesso omaggiata da Gabriele sui social e era una figura importante per la sua passione per la cucina e gli impasti.
La carriera di Gabriele Bonci nel mondo della pizza e della panificazione
Gabriele Bonci si è distinto come uno dei migliori pizzaioli e panificatori italiani negli ultimi quindici anni. Con la sua pizzeria a taglio Pizzarium, ha contribuito a valorizzare la pizza in teglia e a promuovere antiche tecniche di preparazione. Grazie alla sua passione, Bonci è diventato anche un personaggio televisivo e ha condotto programmi come Pizza Hero. Ha scritto libri di ricette e ha aperto numerosi locali in Italia e all’estero con il suo marchio.
Partecipazione al lutto cittadino per la bimba di 7 anni morta ad Ardea
Oltre alla perdita personale per la scomparsa della madre, Gabriele Bonci si unisce al lutto cittadino per la bimba di 7 anni morta nell’incidente ad Ardea. La città ricorda insieme tutti coloro che hanno perso la vita in questa tragica circostanza.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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