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Misure preventive e 450 interventi hanno scongiurato danni maggiori

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Misure preventive e 450 interventi hanno scongiurato danni maggiori

Così il sindaco Gualtieri sul nubifragio di oggi a Roma: “I danni, pure inevitabili, sono stati relativamente contenuti grazie anche all’enorme lavoro di prevenzione che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi con la pulizia delle caditoie, la rimozione delle foglie e la potatura degli alberi”.

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Un Evento Senza Precedenti

“L’evento che ha colpito Roma è davvero senza precedenti, perché di grande potenza e concentrato in pochissimo tempo e in alcune aree della città, a partire dal centro storico”, ha detto il sindaco Gualtieri, commentando il violento nubifragio che ha colpito la città nel pomeriggio di oggi. Secondo la Protezione Civile nel territorio del Municipio I sono caduti ben 80 millimetri di pioggia, tanti quanti ne cadono in media in un intero mese autunnale.

Il primo cittadino ha ringraziato i volontari della Protezione civile di Roma Capitale e la polizia locale che, ha detto, “hanno compiuto più di 400 interventi con grande rapidità ed efficienza a supporto dei cittadini e della circolazione”.

Per effettuare un bilancio dei danni in serata si è tenuta una riunione convocata da Gualtieri a cui hanno partecipato i responsabili della Protezione civile di Roma Capitale, il Dipartimento Lavori Pubblici e il Dipartimento Ambiente, con gli assessori Alfonsi e Segnalini, l’azienda Ama, la Polizia locale, l’Ufficio clima e il Gabinetto del Sindaco. Nonostante la potenza della bomba d’acqua, “che ha causato numerosi allagamenti e crolli di alberi, a una prima ricognizione i danni – ha dichiarato Gualtieri – , pure inevitabili, sono stati relativamente contenuti grazie anche all’enorme lavoro di prevenzione che abbiamo messo in campo nei mesi scorsi con la pulizia delle caditoie, la rimozione delle foglie e la potatura degli alberi”.

La Risposta del Campidoglio

Tuttavia, ha aggiunto il sindaco, risulta “sempre più evidente che il tema dei mutamenti climatici e del loro impatto sulla nostra vita ormai ineludibile per tutti. Noi lo stiamo affrontando con serietà e decisione, a partire dal nostro piano di adattamento climatico e alle numerose azioni che esso ha individuato e che abbiamo avviato come l’aumento della portata delle condotte fognarie ed è bene che maturi una diffusa consapevolezza che nulla sarà come prima”.

Il Campidoglio informa che sono stati effettuati 340 interventi da parte della polizia locale, di cui 120 per gli allagamenti, 44 per incidenti stradali e 180 per caduta di alberi o rami. Sono stati inoltre effettuati 30 interventi con idrovore e pompe idrauliche della Protezione Civile per allagamenti e rimozione alberature e 48 del Dipartimento Ambiente su alberature o crolli.

Quasi tutte le caditoie sulla grande viabilità, oltre 40 mila (l’80 per cento), sono state pulite e disostruite negli scorsi mesi e sono state raccolte foglie su 3.200 chilometri di strade nel mese di agosto, tre volte il numero raccolto lo scorso anno. Solamente nel I Municipio, fa sapere ancora il Comune di Roma, il Dipartimento ambiente ha potato 15.312 alberi, più della metà del totale.

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Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

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Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.

Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,

“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.

Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.

Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!

Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.

Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.

Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.

Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.

Fonte Verificata

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