Attualità
Orari, percorso e dove seguire il trasporto in TV

Martedì 3 settembre 2024 a Viterbo c’è il tradizionale trasporto della Macchina di Santa Rosa, quest’anno nuova. I biglietti sono sold out. Ecco tutte le info su orari, percorso della macchina e dove seguire la diretta in tv.
Orari e percorso della Macchina di Santa Rosa il 3 settembre 2024
A sinistra la nuova macchina “Dies Natalis” che debutta domani, a destra un trasporto passato
La nuova Macchina di Santa Rosa a Viterbo debutta domani, martedì 3 settembre 2024. Il modello cambia ogni cinque anni, quest’anno è nuova e si chiama “Dies Natalis” dell’architetto Raffaele Ascenzi, già ideatore delle passate di Ali di Luce e Gloria. Il trasporto come da programma è alle ore 21, i biglietti sono sold out. È possibile vederla dal vivo attendendo il suo passaggio a Viterbo tra le strade del centro storico. Saranno allestiti quattro maxischermi (con amplificazione) in piazza del Plebiscito, Piazza dei Caduti, nei pressi della ex chiesa degli Almadiani, Piazza Verdi, Largo Facchini di Santa Rosa (santuario).
Da casa la diretta tv del trasporto della nuova Macchina di Santa Rosa si può seguire su Tv2000 canale 28 (digitale terrestre), sul canale Sky 157 e canale 18 di TivùSat e dai canali social del Comune di Viterbo. L’evento si inserisce nell’ambito nella “Rete delle Macchine a spalla italiane”, ossia processioni cattoliche che prevedono la presenza di strutture da portare a spalla, della quale fanno parte la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Faradda dei Candelieri di Sassari.
Il trasporto della Macchina di Santa Rosa da dicembre 2013 è iscritto nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Nonostante il trasporto della Macchina di Santa Rosa sia domani, già dai giorni scorsi a Viterbo è festa: oggi c’è stata la solenne processione con il cuore di Santa Rosa: nelle mani del vescovo Orazio Francesco Piazza, ha sorvolato come da tradizione la città a bordo di un NH-90 dell’Aviazione dell’Esercito, per benedire dall’alto tutti i cittadini.
Dies Natalis a Porta Romana
Il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo inizia alle ore 21. Il percorso compiuto dai facchini è lungo circa 1.200 chilometri, ha cinque fermate ed è il seguente:
- Piazza Fontana Grande
- Piazza del Plebiscito
- Piazza delle Erbe
- Corso Italia
- Piazza Verdi o del Teatro
Il trasporto termina davanti al Santuario (Chiesa di Santa Rosa), dove la Macchina di Santa Rosa rimane esposta per alcuni giorni.
Cos’è la Macchina di Santa Rosa e come nasce la tradizione
La macchina “Gloria”
Il trasporto della Macchina di Santa Rosa consiste nella rievocazione storica che si svolge a Viterbo la sera di ogni 3 settembre. Cento uomini facenti parte del “Sodalizio dei facchini di Santa Rosa” trasportano a spalla una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche alta circa 30 metri, che sfiora i balconi delle case. L’evento, nato negli anni successivi al 1258, ricorda la traslazione delle spoglie della Santa protettrice della città dalla chiesa di Santa Maria in Poggio alla chiesa di Santa Maria delle Rose decisa da Papa Alessandro IV.
Inizialmente veniva portata in processione un’immagine sacra o una statua illuminata su un baldacchino, poi nei secoli la macchina ha raggiunto progressivamente l’aspetto imponente che ha oggi. La struttura che viene trasportata è rinnovata come da tradizione ogni cinque anni attraverso un pubblico appalto curato dal Comune di Viterbo attraverso il quale si partecipa proponendo dei progetti. La realizzazione dell’opera vede ogni volta la partecipazione di un grande numero di professionisti. Nelle settimane precedenti al trasporto la macchina viene assemblata ed esposta a ridosso delle mura interne a Porta Romana.
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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