28 Marzo 2024

ROMA E DINTORNI

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Fusaro contro Benigni: “300mila euro per trasformare il Cantico dei Cantici in un Gay Pride”

Diego Fusaro: “La rassegna di Sanremo 2020 si caratterizza per l’aggressione al sacro, per quella scristianizzazione coerente con il nichilismo della civiltà dei mercati che vuole distruggere ogni altra divinità rispetto ai mercati speculativi. Dopo Fiorello e Achille Lauro è arrivato l’attacco più duro, dritto al cuore del cristianesimo. Nel suo monologo, Roberto Benigni ha assestato un colpo ulteriore al cristianesimo e alla trascendenza. Ha letto il “Cantico dei cantici” in una chiave totalmente decontestualizzata e finalizzata a generare la sdivinizzazione del cristianesimo stesso. Ha trasformato il ‘Cantico dei cantici’ in una sorta di canto pansessualista e arcobaleno del ‘love is love’, dove ogni tipo di unione è lecita purché vi sia il godimento e l’amore fisico. Benigni ha rimosso totalmente il fatto che vi è certamente nei testi sacri la valorizzazione dell’amore, ma in una chiave di apertura alla trascendenza e al divino. L’unione fisica è il punto di partenza per l’innalzamento a un’unione spirituale ed etica. Tutto questo non vi era nel discorso di Benigni, la cui povertà narrativa si riassume nell’aver trasformato per 300.000 euro il ‘Cantico dei cantici’ in una sorta gay pride. Si tratta un’aggressione frontale al cristianesimo. Benigni non è il Papa, è stato detto. In altri tempi di fronte a un monologo così distorcente nei confronti del linguaggio cristiano, il Papa sarebbe intervenuto. Se non il Papa quantomeno le autorità competenti per prendere le distanze. Oggi invece questo non accade, perché di fatto non c’è questa dissonanza tra la visione che Benigni dà del cristianesimo e quella a cui la chiesa di Bergoglio sta dando corso”. Così il filosofo e saggista Diego Fusaro ai microfoni di Radio Radio.

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