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Cronaca

Roma, incendio in Bed and Breakfast: 80 persone sgomberate

Roma, incendio in Bed and Breakfast. L’episodio in zona Castro Pretorio

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Roma, incendio in Bed and Breakfast: 80 persone sgomberate

ROMA, INCENDIO IN BED AND BREAKFAST

Le fiamme sono divampate questa notte, poco prima dell’1.15, presso il civico 13 di via Marghera. Ad essere interessata una palazzina di sei piani fuori terra, il penultimo dei quali ospitava la struttura ricettiva. E proprio da qui sarebbe partito il rogo, per cause al momento ancora da accertare. Immediato l’intervento sul posto dei Vigili del Fuoco, che con diverse squadre, inviate dalla Sala Operativa, sono riuscite quasi subito a spegnere il fuoco.

INCENDIO IN BED AND BREAKFAST, 80 SGOMBERATI

Quest’ultimo, fortunatamente, non ha prodotto conseguenze gravi per le persone. In circa 80 sono stati tuttavia costretti a lasciare le stanze dove alloggiavano. I Pompieri hanno infatti vietato l’accesso sia al quarto che al quinto piano, dal momento che il calore sprigionato dalle fiamme ha danneggiato la struttura dei solai. Presenti sul posto, oltre ai mezzi e al funzionario di turno del Corpo, anche personale delle forze dell’ordine e del 118.

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Cronaca

Omicidio di Stefania Camboni uccisa a coltellate. La riflessione sull’accaduto

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Omicidio di Stefania Camboni uccisa a coltellate. La riflessione sull’accaduto

Fregene – Una donna di 60 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione in Via Agropoli.

L’allarme per l’ennesimo fatto di cronaca nera, è scattato ieri 15 maggio intorno alle 7, quando il figlio, rientrato a casa, ha scoperto il corpo riverso in una pozza di sangue ed ha subito chiamato i soccorsi.

Secondo quanto accertato fino ad ora, la donna è stata colpita con numerose coltellate, tutte concentrate nella zona del torace.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ostia, il personale del 118, la squadra scientifica e il pubblico ministero di Civitavecchia. Non è stato riscontrato nessun segno di effrazione, questo rafforza l’ipotesi che l’aggressore fosse una persona conosciuta dalla vittima.

Nella stessa villetta vivono anche il figlio della donna e la sua compagna, ciascuno in una parte separata dell’abitazione. Entrambi sono stati ascoltati dagli investigatori. Nessuno risulta al momento in stato di fermo, ma l’attenzione è concentrata su chi era presente in casa al momento dell’aggressione.

Non lontano dall’abitazione, a circa 200 metri, è stata trovata una Hyundai Tucson, auto spesso utilizzata da Stefania. Il veicolo era finito contro una recinzione con il muso rivolto verso il basso, il finestrino lato guida abbassato e, nelle vicinanze, il portafoglio della vittima. Dettagli che potrebbero far pensare ad un tentativo di depistaggio o fuga.

Nel frattempo, gli investigatori stanno setacciando la zona alla ricerca dell’arma del delitto e ascoltando testimoni, tra cui un uomo proprietario di una seconda auto parcheggiata davanti alla casa.

Il corpo è stato trasferito all’ospedale per l’autopsia, che servirà a stabilire l’ora esatta della morte e la dinamica dell’aggressione.

Una vicina ha raccontato che nessuno ha sentito rumori sospetti durante la notte. Ha poi ricordato il marito di Stefania, molto conosciuto in zona per aver giocato a calcio nel Maccarese e nella Lazio Primavera, scomparso cinque anni fa. Stefania lascia due figli.

Dietro ogni fatto di cronaca nera c’è sempre molto più di ciò che viene detto nei titoli. L’omicidio di Stefania Camboni, avvenuto in un contesto familiare apparentemente tranquillo, è un tragico promemoria di quanto la violenza possa nascondersi anche nei luoghi e tra le persone che consideriamo più sicuri.

È inquietante pensare che l’assassino possa aver agito senza lasciare segni evidenti, magari proprio approfittando di un rapporto di fiducia.

Come può accadere tutto questo nel silenzio di una notte? Come può una vita spegnersi così brutalmente senza che nessuno senta, veda ed intervenga?

Perché la sicurezza non è solo una questione di serrature, ma di consapevolezza, relazioni sane e capacità di ascolto, anche quando tutto sembra normale.

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Cronaca

Terzo incontro pubblico sulla riqualifica di Piazza Strozzi: cosa vogliono i cittadini?

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Terzo incontro pubblico sulla riqualifica di Piazza Strozzi: cosa vogliono i cittadini?

Hai mai sognato di decidere come riqualificare una piazza da 680.000 euro? I cittadini di Roma dicono basta alle decisioni calate dall’alto! #PiazzaStrozzi #PartecipazioneCittadina #RiqualificazioneRoma

L’incontro pubblico che ha acceso le proteste

Il 14 maggio, a piazza Strozzi, si è svolto un terzo incontro pubblico carico di passione, dove centinaia di cittadini hanno espresso il loro desiderio di un percorso partecipativo per la riqualificazione della piazza. In soli 5 giorni, hanno raccolto oltre 500 firme per far sentire la loro voce, spingendo per un dialogo reale con le istituzioni.

Le richieste dei residenti per non “stravolgere” la piazza

Al centro delle rivendicazioni c’è l’appello a preservare l’essenza di piazza Strozzi come spazio di incontro, relax e divertimento per tutti. Giovanni Caiati, promotore dell’iniziativa, ha presentato una lettera aperta alla Presidente e al Consiglio del Municipio I, evidenziando come il Documento di Indirizzo alla Progettazione non abbia adeguatamente considerato le esigenze della comunità locale.

La battaglia per un confronto maturo con il Municipio

I cittadini chiedono un dibattito strutturato e trasparente, accusando il Municipio di ignorare una mozione per avviare un percorso collaborativo. Si appellano al Regolamento sulla partecipazione popolare, approvato nel 2018, per garantire che le priorità della gente vengano ascoltate. Tra i presenti, diversi consiglieri come Federica Festa hanno mostrato pieno sostegno, promettendo di lottare al fianco dei residenti per un uso più responsabile dei fondi pubblici.

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