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Cronaca

Patanè contro i rom. Autobus danneggiati dal campo della Magliana

Patane contro i rom. Il duro comunicato dell’Assessore dopo l’ultimo episodio ai danni dei mezzi pubblici

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Patanè contro i rom. Autobus danneggiati dal campo della Magliana

Patanè contro i rom. Al delegato capitolino non è andato giù l’ultimo assalto alle vetture del trasporto pubblico cittadino. Un episodio che, a suo avviso, ha un colpevole ben preciso: gli abitanti del campo di via Candoni, zona Magliana. Gli interventi delle forze dell’ordine, con “ripetuti accessi e censimenti” non sono stati sufficienti, denuncia Patanè, a prevenire tali fenomeni. Di cui, racconta, ieri sera sono stati vittime 3 mezzi, “bersagliate con sassi e messe fuori servizio“. Queste, prosegue, vanno ad aggiungersi alle quattro colpite dal medesimo destino nella serata di giovedì. “Tutte vetture nuove“, specifica.

PATANÈ CONTRO I ROM, LA SOLUZIONE DELL’ASSESSORE

Una situazione incresciosa quindi, oltre che “pericolosa“. E per porvi fine, secondo Patanè, non c’è che una soluzione: delocalizzare l’insediamento. “Come sostenuto più volte anche da Prefetto, Questore e Comandante dei Carabinieri – spiega infatti – non può stare accanto ad un obiettivo sensibile. Ciò perchè i suoi abitanti hanno dimostrato a più riprese la loro inciviltà“. L’Assessore invita quindi a far presto, “perchè la situazione non è più sostenibile sotto tutti i punti di vista: economico, sociale e operativo“. Senza dimenticare “la sicurezza di operai e autisti“.

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

MisteroNeiBoschi #OmicidioSconcertante Un uomo di circa 30 anni, forse di origine nordafricana, è stato ritrovato senza vita in una remota zona boschiva del Monte Fogliano vicino Vetralla – scopri i dettagli di questo caso inquietante!

Scoperta shock in mezzo alla natura selvaggia

Ieri pomeriggio, in una zona impervia e isolata dei boschi del Monte Fogliano, nella provincia di Viterbo, è stato rinvenuto il corpo di un uomo di circa 30 anni. La scoperta ha immediatamente catturato l’attenzione delle autorità, scatenando domande su cosa possa essere accaduto in quel luogo nascosto e misterioso.

I dettagli che fanno rabbrividire

Da quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo potrebbe essere di origine nordafricana e sarebbe stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri, il personale del 118 e il medico legale, che hanno lavorato per raccogliere indizi e ricostruire la scena del crimine – un evento che lascia spazio a infinite ipotesi su motivazioni e colpevoli.

Le indagini che tengono tutti col fiato sospeso

Gli inquirenti stanno setacciando ogni pista possibile, indagando a 360 gradi per identificare i responsabili di questo omicidio. Con piste ancora oscure e un’atmosfera di suspense, il caso potrebbe riservare colpi di scena che nessuno si aspetterebbe.

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