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Manovra: aumenta l’Iva per pannolini, seggiolini e alimenti per bambini

Manovra 2024: Iva al 22% su pannolini e seggiolini per bambini, solo alimenti al 10%
Nella bozza della manovra 2024, è stata annunciata un’importante modifica riguardante l’imposta sul valore aggiunto (Iva). La proposta prevede che l’Iva passi dal 5% al 10% solo per i prodotti alimentari per bambini. Mentre seggiolini e pannolini non fanno più parte della lista agevolata e quindi torneranno ad essere tassati al 22%.
Inizialmente, con il governo Draghi, l’Iva era stata ridotta dal 22% al 10% per i prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia. Successivamente, il governo Meloni aveva deciso di portare l’Iva al 5% su questi prodotti. Tuttavia, nel corso della presentazione della manovra, la presidente del Consiglio ha annunciato che l’aumento dei prezzi ha assorbito il vantaggio derivante dalla riduzione dell’Iva. Quindi non verrà confermata.
La bozza della manovra ha riservato una sorpresa riguardo all’Iva. Nell’articolo 11 si legge che verranno apportate modifiche alla tabella della legge che stabilisce le aliquote Iva. In particolare, l’aliquota del 5% verrà ridotta per determinati prodotti, mentre verrà introdotta l’aliquota del 10% per altri. Tuttavia, nel percorso di modifica, alcuni prodotti sono stati persi.
Nella vecchia dicitura, i prodotti per l’infanzia comprendevano anche pannolini e seggiolini. Tuttavia, questa ultima bozza della manovra ha cancellato questi due prodotti dalla lista dei prodotti con l’Iva al 5% e non li ha inseriti nella lista dei prodotti con l’Iva al 10%. Di conseguenza, pannolini e seggiolini torneranno ad essere tassati al 22%. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto che potrà avere sulle famiglie.
In conclusione, la bozza della manovra prevede un aumento dell’Iva per alcuni prodotti per l’infanzia, mentre altri rimangono esclusi da questa agevolazione fiscale. La decisione di tassare i pannolini e i seggiolini al 22% ha sollevato dubbi sulle reali intenzioni del governo nel tutelare le famiglie. È importante seguire gli sviluppi della legge di bilancio per comprendere appieno le conseguenze di queste scelte fiscali sui consumatori.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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