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Cronaca

Dado, il comico finisce a processo: le pesanti accuse dell’ex fidanzato della figlia

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Dado, il comico finisce a processo: le pesanti accuse dell’ex fidanzato della figlia

Grane giudiziarie per Dado. Il comico romano, il cui vero nome è Gabriele Pellegrini, sarebbe stato denunciato dall’ex fidanzato di sua figlia per diffamazione aggravata.

Nelle scorse ore, riporta Il Messaggero, si è recato in Tribunale per essere giudicato. Ha così potuto ascoltare la versione che l’allora 16enne ha fornito della vicenda.

Un giorno – ha raccontato il giovane – arrivando a scuola, ho trovato ad aspettarmi due volanti della Polizia insieme al signor Pellegrini. Il quale, appena mi ha visto, ha iniziato ad inveirmi contro urlando. Diceva a tutti che ero un delinquente. Andava in presidenza a chiedere come mai la scuola non avesse ancora preso provvedimenti nei miei confronti. Inoltre mi insultava in presenza di altri genitori“. Una condotta che Dado avrebbe posto in atto in risposta alle violenze e alle persecuzioni perpetrate dal giovane ai danni della figlia e della moglie.

Secondo gli atti, il comico avrebbe presentato ben sei denunce per stalking nei confronti del ragazzo. “Mi definiva il bello e dannato della scuola – prosegue di fronte ai magistrati – Tutta Roma sapeva che io e la figlia di Pellegrini stavamo insieme. Ci siamo conosciuti la sera del mio compleanno. Lei aveva due anni meno di me, ma andando nella stessa scuola ci vedevamo tutti i giorni“.

Ma a Dado quel rapporto proprio non andava giù. E la situazione pesante finisce per far crollare il giovane: “Ho avuto un attacco di panico e sono andato in ospedale. Mi è successo sia a casa che a scuola. Ne ho avuti altri in passato. Uno qualche anno fa, quando un conoscente del signor Pellegrini mi ha aggredito con una chiave inglese“.

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Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Il colpo di scena dell’assessore Veloccia

Immagina una Roma senza barriere: l’assessore Maurizio Veloccia sta pianificando qualcosa di audace che potrebbe cambiare per sempre il volto della città. Al centro del suo progetto, la scomparsa delle mura attorno a una struttura iconica, trasformandola in uno spazio aperto e invitante. Ma cosa significa davvero questa mossa? Potresti essere sorpreso da come un semplice cambiamento potrebbe aprire nuove opportunità per i romani.

Accessibilità senza limiti: cosa sta per accadere

Con la piena accessibilità come obiettivo principale, il piano di Veloccia mira a eliminare ostacoli che hanno isolato questa struttura per anni. Pensa a parchi, monumenti o edifici storici che diventano liberamente esplorabili, attirando curiosi e turisti. È un’idea che fa gola a molti, ma quali sorprese nasconde? Le ripercussioni potrebbero essere più grandi di quanto sembri, con un potenziale impatto su come viviamo e ci muoviamo nella capitale. Non perdere l’occasione di scoprire i dettagli!

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

Hai mai immaginato un clochard che terrorizza preti e fedeli nelle chiese di Roma, armato di coltello e minacce? #RomaSconvolta #ClochardRibelle

La Vita da Incubo nei Luoghi Sacri

Immaginate una chiesa nel cuore di Roma, dove un uomo di 54 anni, Michele Gallina, ha fatto del luogo di culto la sua casa personale. Dormiva sui banchi, ricaricava il telefono e pretendeva soldi senza sosta, trasformando la pace in un vero incubo. I parroci di Santa Maria in Vallicella e Santa Lucia del Gonfalone hanno vissuto mesi di paura, con Gallina che non esitava a reagire con violenza se qualcuno osava contraddirlo. Condannato a un anno di reclusione per minacce, ha evitato una pena più dura per stalking, lasciando tutti a chiedersi come sia potuto accadere in pieno centro storico.

Le Accuse che Fanno Rabbrividire

Dalle indagini dei carabinieri, emerge un quadro agghiacciante: da fine 2022 a luglio 2024, Gallina ha reso impossibile la vita ai religiosi e ai fedeli. Si piazzava all’ingresso delle chiese, consumando alcol o fumando hashish, e si sdraiava sui banchi riservati ai fedeli, arrivando persino a borseggiarli. In un episodio choc, ha puntato un coltello al volto di un parroco, sibilando: “Ti taglio la faccia, da oggi avrai paura di me”. Non si fermava qui: con spintoni e scenate, bloccava le cerimonie, come quando ha impedito a don Cristian di dare la comunione, costringendo a cambiare gli orari delle messe. E nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, la situazione era identica, con Gallina che dominava il sagrato e invitava altri clochard a unirsi.

Le Minacce che Non Lasciano Respiro

Ma le intimidazioni di Gallina andavano oltre, e non risparmiavano nessuno. Il giovane prete don Inaki è stato costretto a dargli soldi per farlo allontanare, tra frasi terrificanti come: “Attento a te, ho passato 20 anni in carcere e non ho paura di niente”. In un altro caso, ha aggredito un vicario di 78 anni, urlandogli in faccia: “Ti ammazzo, qui comando io!” dopo che l’anziano si era rifiutato di pagare. Persino una volontaria è finita nel mirino quando ha spiegato che non poteva spedire un’altra “Lettera del Papa” per chiedere fondi: “La voglio fare, altrimenti ti gonfio di botte”. E in passato, aveva già sferrato un fendente al collo di un altro prete, don Franco, fortunatamente senza gravi conseguenze. Una serie di episodi che fa sorgere una domanda: quanto può spingersi la disperazione?

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