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Gaia e Camilla, l’accusa delle famiglie delle due 16enni a Pietro Genovese

La morte di Gaia e Camilla a Corso Francia: la storia di un tragico incidente
Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, due giovani di soli 16 anni, sono state travolte e uccise a Roma da un’auto nel dicembre del 2021. L’uomo responsabile di questo tragico incidente, Pietro Genovese, è stato condannato in appello a cinque anni e quattro mesi. Tuttavia, la madre di Gaia, Gabriella Saracino, denuncia che Genovese vive liberamente a Londra, mentre loro sono condannati all’ergastolo.
La lotta per la giustizia
La madre di Gaia Von Freymann ha espresso la sua indignazione riguardo alla libertà apparente di Genovese, sottolineando la sofferenza continua per la perdita delle figlie e l’impossibilità di trovare pace. Inoltre, si è rammaricata per i tempi lunghi e incerti della giustizia in Italia, dichiarando che fino a quando l’omicidio stradale non verrà considerato alla stregua di un omicidio normale, non riusciranno a superare il dolore.
Le richieste dalla famiglia di Gaia e Camilla
La famiglia delle vittime sta chiedendo che sia fatta giustizia e che venga riconosciuta la gravità dell’omicidio stradale. Sperano che il tribunale analizzi attentamente il caso e che vengano prese misure adeguate per garantire che Genovese risponda delle sue azioni.
La situazione attuale
Attualmente Genovese è stato condannato a domiciliari con obbligo di permanenza notturna nel proprio domicilio. Tuttavia, secondo la madre di Gaia, ci sono dubbi riguardo al rispetto di questa misura e si spera che il tribunale di Sorveglianza possa affrontare la situazione in modo appropriato.
In conclusione, la famiglia di Gaia e Camilla continua a lottare per ottenere giustizia e a sensibilizzare sull’importanza di considerare l’omicidio stradale come un crimine grave. Sperano che la loro sofferenza e la loro lotta portino a un cambiamento significativo nel sistema giudiziario italiano.
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Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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