Attualità
Incidente all’Asilo di Velletri: La Lotta dei Genitori per la Giustizia

L’Incidente che ha Sconvolto una Famiglia
La storia della piccola Lavinia, investita in un asilo a Velletri nel 2018, è un tragico evento che ha lasciato il segno. All’età di soli 16 mesi, la bimba ha subito un incidente che le ha cambiato la vita. La toccante immagine di Lavinia che abbraccia teneramente un peluche esprime tutta la fragilità e l’innocenza di una bambina vittima di una situazione drammatica.
L’Udienza e l’Assenza dei Genitori
Durante l’ultima udienza, i genitori di Lavinia non erano presenti. Hanno giustificato la loro assenza affermando che l’incidente era stato imprevedibile e che avevano già ascoltato numerose volte le stesse argomentazioni. La loro assenza è stata motivata da un senso di ripetizione e stanchezza emotiva.
Le Richieste di Condanna e la Difesa
Nell’udienza precedente, il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a due anni per l’insegnante responsabile e a uno per la donna che ha investito la bambina, concedendo la condizionale. La difesa ha invece sostenuto la totale assoluzione, argomentando che l’incidente non poteva essere previsto. La sentenza è attesa per il 22 gennaio, e i genitori sperano vivamente che sia fatta giustizia.
Altri Tragedie di Cronaca
In parallelo, un altro tragico evento ha colpito la comunità: la morte di un’infermiera di 34 anni, avvenuta nel sonno accanto alla sua figlia di 4 mesi. Anche in questo caso, la procura ha aperto un’indagine. Durante l’udienza odierna, la difesa ha ricusato nuovamente il giudice in Cassazione, che si esprimerà il 10 gennaio 2024. La decisione della Cassazione sarà cruciale per determinare i tempi del processo e la possibilità di prescrizione.
La Lotta dei Genitori di Lavinia per il Supporto
Nel frattempo, i genitori di Lavinia continuano a lottare per ottenere giustizia e il supporto necessario per la loro bambina. Hanno incontrato la Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sottolineando che le 12 ore di assistenza coperte dalla ASL sono insufficienti. Lavinia avrebbe bisogno di cure infermieristiche per 24 ore al giorno. Nonostante le difficoltà, i genitori rimangono determinati a far luce su quanto accaduto e sperano che la loro battaglia possa portare a un giusto esito.
Conclusione
La tragica vicenda della piccola Lavinia e la lotta dei suoi genitori per ottenere giustizia e supporto sono un chiaro esempio di quanto complesso possa essere il percorso verso la verità. La speranza è che la giustizia possa finalmente prevalere, portando sollievo e sostegno a chi ne ha più bisogno.
Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/investita-allasilo-a-16-mesi-i-genitori-assenti-alludienza-dicono-che-e-colpa-di-nostra-figlia/)
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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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