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Bottega Up: negozio di pasta fresca all’Olgiata gestito da ragazzi disabili

Il negozio di pasta fresca denominato “Bottega Up” con il sottotitolo “Senti di che pasta siamo fatti”, ha aperto i battenti ieri in Via Vittorio de Sica all’Olgiata. Questo negozio non è solo un luogo dove vendere pasta fresca e prodotti biologici, ma un’opportunità per insegnare e dare un lavoro a giovani con disabilità intellettive. L’obiettivo non è solo quello di fornire loro un reddito, ma anche di alimentare la loro autonomia. Caterina, Flavia, Gordiana, Giorgio e Romina saranno tra i volti sorridenti che vedrete nel laboratorio o dietro al banco. L’inaugurazione è stata un momento di grande emozione, realizzando il sogno di molti giovani disabili e delle loro famiglie.
Il sogno nasce da un’iniziativa della Cooperativa Sociale Ways, che dal suo inizio nel 2005, mira a inserire persone disabili nel mondo del lavoro. “Non è sempre facile” afferma Linda Jonhson, Presidente della Cooperativa. “Abbiamo deciso di acquistare questo negozio quando i vecchi proprietari volevano cederlo. Possedendo un’attività nostra, sarà più semplice garantire ai giovani un lavoro.” Continua dicendo che il prossimo passo è formare i giovani, cercando di sviluppare i loro talenti e inclinazioni. Ognuno svolgerà il ruolo per cui è più portato. Infine, quando saranno completamente formati, avranno un lavoro a tempo indeterminato secondo la legge vigente.
Per iniziare, il negozio si occupa solo di vendita al dettaglio. Ma sperano di poter servire presto il pranzo ai tavoli al piano superiore e persino di lanciare un servizio di ecommerce per distribuire tortellini e fettuccine in tutta la città.
Questa non è la prima iniziativa della cooperativa. Essa ha già messo in atto una serie di attività orientate al green, come la raccolta di tappi di plastica e vecchi pc e cellulari, la gestione degli ordini e il confezionamento di prodotti bio. Ora, con l’apertura di Bottega Up, il sogno continua a prendere forma, dimostrando ‘di che pasta sono fatti’ questi giovani talenti.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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