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Funerali di Concetta Russo: La tragedia di Capodanno ad Afragola

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Funerali di Concetta Russo, uccisa a Capodanno con pistola e cocaina nella busta.

Oggi si terranno i funerali di Concetta Russo, la donna di 55 anni tragicamente uccisa per errore dal nipote, Gaetano Santaniello, durante la notte di Capodanno ad Afragola (Napoli). La situazione si è complicata ulteriormente quando è stato scoperto che la busta contenente la pistola utilizzata nel delitto conteneva anche alcune dosi di cocaina.

Dettagli dell’Incidente

Nella notte di Capodanno, Gaetano Santaniello, nipote di 45 anni della vittima, ha preso una pistola per mostrarla al cugino. Notando la preoccupazione della zia, ha deciso di scaricare l’arma estraendo il caricatore e i proiettili. Tuttavia, durante queste manovre, un colpo è partito accidentalmente, colpendo Concetta Russo in fronte e causandone la morte.

Scoperta della Cocaina

Le indagini dei carabinieri hanno rivelato che nella busta di plastica contenente l’arma erano presenti anche alcuni grammi di cocaina. Santaniello ha poi aiutato gli investigatori a recuperare la busta, gettata nei pressi del cimitero di Afragola.

Convalida del Fermo

Domani, Gaetano Santaniello comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. L’uomo è accusato di omicidio colposo e porto di arma rubata. Il nipote ha confermato la dinamica dei fatti davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord, che sta coordinando le indagini.

I Funerali di Concetta Russo

I funerali della 55enne si svolgeranno oggi presso la chiesa di San Marco dell’Olmo vecchio. La comunità di Afragola è ancora sotto shock per la tragedia avvenuta durante una notte che dovrebbe essere di festa e celebrazione.

Fonti locali sottolineano la crescente preoccupazione per la diffusione di armi e sostanze illegali nella zona, chiamando le autorità a intensificare i controlli e le misure di sicurezza.

Conclusioni

La tragedia di Concetta Russo rappresenta un tragico promemoria dei pericoli associati all’uso sconsiderato di armi da fuoco e sostanze illegali. In attesa dell’udienza di convalida del fermo, la comunità si raccoglie per dare l’ultimo saluto a Concetta e riflettere su una notte che ha cambiato per sempre le loro vite.

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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