Attualità
Incidente sulla Casilina: Bmw rubata si ribalta, due morti e un ferito grave

L’incidente lungo via Casilina ha causato due morti e un ferito in fin di vita. La tragedia si è verificata nella serata di ieri, sabato 16 marzo. I carabinieri sono riusciti a identificare i due uomini deceduti come cittadini albanesi con precedenti penali, così come il ferito. L’incidente è avvenuto quando i tre uomini stavano viaggiando a bordo di un’auto rubata lungo via Casilina ad alta velocità, diretta verso Anagni-Colleferro. All’altezza del Comune di Segni, la vettura ha perso il controllo, sbandando e ribaltandosi, prendendo fuoco.
L’impatto è stato così violento che alcuni automobilisti di passaggio hanno dato l’allarme chiamando il Numero Unico delle Emergenze 112. Sul posto sono giunti in breve tempo i vigili del fuoco, il personale sanitario con l’ambulanza e i carabinieri locali. I soccorritori hanno estratto i tre uomini dall’auto e li hanno trasportati d’urgenza all’ospedale di Colleferro. Purtroppo due persone sono decedute sul posto, mentre il terzo è gravissimo e lotta per la vita. Le salme sono state trasferite al Policlinico di Tor Vergata, mentre il ferito è stato trasferito lì in prognosi riservata.
Il ferito più grave è stato trasferito al Policlinico di Tor Vergata, con l’esito del suo intervento ancora incerto. Le autorità stanno indagando sulle cause dell’incidente e i carabinieri sono tornati sul luogo per ulteriori indagini.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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