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Il caldo rovente non si ferma: consigli per sopravvivere in città

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Il caldo rovente non si ferma: consigli per sopravvivere in città

Con l’arrivo delle ondate africane, l’Europa centrale si prepara ad affrontare un innalzamento significativo delle temperature che interesserà anche l’Italia, dove l’estate si preannuncia particolarmente rovente. Secondo quanto riportato dagli ultimi aggiornamenti, agosto sarà caratterizzato da un caldo intenso e persistente, con un aumento del rischio di fenomeni estremi.

Roma, nota per le sue estati torride, non farà eccezione e la popolazione dovrà adottare misure efficaci per sopravvivere al caldo opprimente che investirà la città.

Sopportare il caldo nelle ore più calde al chiuso

Quando il sole raggiunge il suo picco, sarebbe opportuno rimanere al chiuso per limitare l’esposizione alle temperature elevate. Chi ha la possibilità dovrebbe svolgere le proprie attività in ambienti climatizzati, riducendo al minimo le uscite durante le ore centrali della giornata. Inoltre, si raccomanda di evitare attività fisiche intense all’aperto, inclusi gli sport dolci e le lunghe passeggiate.

Per lo stesso motivo, chi fuma potrebbe trovarsi in particolare difficoltà con le alte temperature dato che al chiuso non è consentito e in casa è comunque altamente sconsigliato. In più, i fumi della sigaretta possono aumentare la sensazione di caldo percepito, per cui sarebbe meglio valutare delle opzioni che non necessitano della combustione per l’assorbimento della nicotina. In questo senso, si potrebbero valutare i sacchetti da inserire sotto il labbro che permettono l’assunzione di nicotina attraverso le mucose e la saliva. Se non si sa dove trovarli, si può ad esempio visitare il sito Nicotinos, un e-commerce con un catalogo molto fornito.

Rispetto ai modi per rinfrescare gli ambienti, si consiglia l’utilizzo di ventilatori e aria condizionata, purché in modo responsabile per non creare shock termici. In aggiunta, per isolare maggiormente gli ambienti, è bene chiudere tapparelle e persiane durante le ore più calde per impedire l’ingresso dei raggi solari.

Limitare la sofferenza in giro per la città

Quando si è costretti a muoversi per la città, è opportuno adottare strategie mirate per evitare i colpi di calore. Si consiglia di preferire percorsi all’ombra, sfruttando la presenza di alberi e palazzi che offrono riparo dal sole. Le attività all’aperto dovrebbero essere svolte in parchi o giardini pubblici, dove la vegetazione e la ventilazione naturale possono fornire un sollievo significativo.

È essenziale mantenere un’adeguata idratazione, portando sempre con sé una borraccia da riempire nelle numerose fontanelle presenti nella capitale. Abbigliamento leggero e traspirante, preferibilmente di colori chiari e in tessuti naturali come il cotone o il lino, contribuisce a ridurre la sensazione di caldo eccessivo. In più, l’uso di cappelli e occhiali da sole può ulteriormente proteggere dalle radiazioni solari.

Alimentazione adeguata per affrontare il caldo

L’alimentazione svolge un ruolo cruciale nel mantenere il corpo fresco e idratato durante le giornate più torride, per questo è consigliabile consumare pasti leggeri e frequenti, privilegiando frutta e verdura ricche di acqua, vitamine e sali minerali. Insalate frutta come meloni e angurie ricche di acqua sono esempi di cibi che aiutano a mantenere un buon livello di idratazione.

Al contrario, è opportuno evitare cibi pesanti e difficili da digerire, come fritti, carni grasse e piatti molto elaborati, che possono aumentare la sensazione di calore corporeo. Anche le bevande devono essere scelte con attenzione: è preferibile bere acqua e tisane fredde, mentre andrebbero limitati alcolici e bevande zuccherate, anch’esse possibile causa di disidratazione.

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Lezioni private, quando gli studenti diventano tutor: 1 universitario su 5 le impartisce per mantenersi. L’indagine di Ripetizioni.it

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Lezioni private, quando gli studenti diventano tutor: 1 universitario su 5 le impartisce per mantenersi. L’indagine di Ripetizioni.it

Le ripetizioni private sono tra i lavoretti da studenti più diffusi: si inizia quasi per gioco ma per alcuni può diventare un’attività di rilievo. Gli alunni delle superiori – coinvolto circa 1 su 10 – si specializzano soprattutto nelle materie scientifiche, gli universitari in quelle umanistiche. Come trovano i “clienti”? Tramite il passaparola e le piattaforme specializzate.

Si può essere studente e insegnante nello stesso momento? Assolutamente sì: magia delle ripetizioni private. Sono tanti, infatti, i giovani che proprio mentre vestono i panni del discente – a scuola come all’università – si adoperano per “aiutare” altri colleghi in difficoltà a fronte di un compenso.

Un lavoretto che, soprattutto per i più grandi, può diventare un vero e proprio aiuto finanziario: basti pensare che, in Italia, se in media uno studente-tutor si porta a casa oltre 200 euro al mese, il 5% di loro riesce a superare anche la quota dei fatidici 1.000 euro.

Si inizia già alle superiori. Qui circa 1 su 10 tiene (o ha tenuto in passato) lezioni private nelle materie in cui va più forte. E tra chi insegue l’obiettivo laurea la quota raddoppia, coinvolgendo 2 studenti su 10, che nella metà dei casi proseguono quanto iniziato sin dai banchi di scuola.

A delineare questo scenario, che osserva da un punto di vista inedito la figura del docente personale, è una ricerca condotta da Ripetizioni.it – portale di riferimento in Italia per le lezioni private e il supporto allo studio – raccogliendo le testimonianze di oltre 3.500 giovani, tra alunni della scuola secondaria superiore e iscritti all’università. Mostrando, tra le altre cose, quanto sia grande il potenziale di questo mercato. Visto che, oltre ai docenti in erba già “attivi”, molti altri si mostrano perlomeno incuriositi: circa 1 intervistato su 3 vorrebbe provare a fare ripetizioni ma non ha ancora trovato l’occasione giusta.

Ma come si organizzano gli studenti per riuscire a sdoppiarsi? Le modalità di svolgimento del “tutoraggio”, la clientela e i contenuti delle lezioni cambiano a seconda del livello formativo in cui ci si trova. Per quanto riguarda, ad esempio, i momenti dell’anno in cui si è operativi: alle superiori la platea si divide equamente tra chi fa ripetizioni solo durante i periodi di lezione (34%), chi le tiene solamente quando ci sono pause e vacanze (32%) e chi lo fa continuativamente (34%); la maggior parte degli universitari (46%) è, invece, disponibile lungo tutti i dodici mesi.

Che i ragazzi più adulti siano quelli che affrontano l’impegno con un approccio più strutturato lo si capisce anche da un altro dettaglio: la quantità di studenti “gestiti” nello stesso momento. Mentre tra gli “scolari” si preferisce affiancare un alunno per volta (così per il 60%), tra gli “accademici” è elevata la quota di chi ne riesce a supportate anche due in parallelo (41%) che di fatto si allinea a quella di chi lavora in esclusiva (44%).

Un ulteriore elemento di differenziazione tra studenti di scuola e universitari è rappresentato dalle materie in cui si specializzano in qualità di “insegnante”. Tra i più giovani, la forte richiesta di ripetizioni in discipline scientifiche ha prodotto soprattutto tutor di matematica, fisica, chimica e similari: quasi un terzo (31%) opera in questo settore. E solo in subordine in area umanistica: è circa un quinto (21%) a prestare una mano in italiano. Mentre al terzo posto – con il 16% delle candidature – ci sono i docenti junior di una o più lingue straniere. Minoritaria la proposta nelle lingue classiche (10%) o in storia, geografia, filosofia (10%). Che hanno la stessa diffusione dell’aiuto compiti (9%).

Se, invece, il tutor-studente è iscritto a un corso di laurea, ci sono alte probabilità che fornisca supporto in materie umanistiche (italiano, lingue classiche, storia, filosofia, ecc.): è il focus del 40% del campione di riferimento. Ma, tra gli universitari, è comunque facile trovare pure un insegnante in area STEM (matematica e dintorni): a offrire questa tipologia di ripetizioni è oltre un terzo dei “docenti” (34%). Gradino più basso del podio, anche qui, per le lingue straniere: specialità del 17%. Mentre il 7% si è orientato sulle discipline più tecniche – come economia, diritto e quant’altro – che magari sono le stesse che caratterizzano il proprio percorso di studi.

Quello che accomuna i due gruppi di insegnanti è l’utenza a cui si rivolgono. In cima alla lista ci sono gli alunni praticamente prossimi al diploma di Maturità. Quasi la metà degli studenti delle superiori (47%) fa ripetizioni ad alunni di tutte le età, compresi quelli della secondaria superiore; l’altra metà si concentra sui più piccoli, delle elementari (24%) o delle medie (23%); il 6% si rivolge a entrambe le ultime due categorie. Tra gli universitari, altresì, è il 33% a preferire ragazze e ragazzi delle superiori, il 17% punta sulle elementari, il 22% sulle medie, il 24% accetta un po’ di tutto, il 6% si dedica ad aiutare altri “accademici”.

Un discorso simile si può fare anche riguardo ai canali attraverso cui ci si promuove come tutor: il passaparola resta la via maestra, scelta da circa 6 su 10, sia per gli studenti di scuola sia per chi è all’università. Vanno però sempre più considerate le piattaforme specializzate nel far incontrare domanda e offerta di lezioni private. Come, ad esempio, Ripetizioni.it. Queste vengono scelte come vetrina da quasi 1 candidato su 10. Su tali piattaforme, infatti, è possibile candidarsi facilmente come tutor per dare lezioni private, semplicemente cliccando su un pulsante. Dopo un rapido processo di verifica dell’identità e del curriculum, si può immediatamente iniziare a proporsi al mercato.

“Le ripetizioni private sono quei ‘lavoretti’ spesso dati per scontati nell’immaginario collettivo, quando in realtà rappresentano una straordinaria opportunità per acquisire soft skills che poi saranno fondamentali nel mondo del lavoro, dall’orientamento al servizio al problem solving passando per la leadership e la capacità di lavorare in un team come quello docente-discente. In più, permettono agli studenti di accedere a un’attività lavorativa flessibile e gratificante, che si può coniugare con le proprie esigenze accademiche o scolastiche. Ed è per questo che continua ad essere una pratica molto diffusa. Anche in questo settore, inoltre, la digitalizzazione dei servizi come quella offerta da Ripetizioni.it abbatte le barriere un tempo esistenti: oggi chi vuole iniziare da zero non deve andare in giro a tappezzare le bacheche di quartiere, bastano pochi click per connettersi con studenti e famiglie in tutta Italia, risolvendo due problemi”, così Marco Sbardella, founder e Chief of Marketing & Business Development di Ripetizioni.it.

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Borseggiatore Massacrato di Botte da un padre di famiglia

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Borseggiatore Massacrato di Botte da un padre di famiglia

Un borseggiatore deruba una famiglia in viaggio sulla metro. Approfittando della confusione nel vagone, mentre il treno si ferma alla stazione Termini, riesce a sottrarre il portafoglio a un padre che teneva in braccio la figlia più piccola. Accortosi del furto, l’uomo inizia a inseguire il ladro per riprendersi il portafoglio. Ne nasce una colluttazione, durante la quale, a causa della confusione, una delle tre figlie si perde tra la folla, scatenando la disperazione dei genitori.

Nonostante il tentativo di fuga, il borseggiatore viene bloccato e immobilizzato. La bambina, spaventata e in lacrime, viene ritrovata poco dopo, sana e salva.

Questo episodio rappresenta uno dei tanti crimini che si verificano ogni giorno sulla metro, dove i borseggiatori non esitano a ricorrere alla violenza. Ma questa volta, la situazione è andata diversamente: il ladro ha avuto la sfortuna di imbattersi in una famiglia capace di difendersi, guidata da un padre con un passato da ultrà, abituato ad affrontare situazioni difficili.

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