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ROMA Fermato il nigeriano che ha massacrato il portantino

ROMA Fermato il nigeriano che ha massacrato il portantino all’Umberto I. L’uomo si trova ora all’ospedale Santo Spirito piantonato dalle forze dell’ordine.
ROMA Fermato il nigeriano che ha massacrato il portantino. Dopo quattro giorni dalla brutale aggressione i Carabinieri hanno infatti rintracciato l’uomo. I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno fermato il nigeriano che ha massacrato il portantino all’Umberto I, infierendo su di lui anche a terra. L’uomo è ora ricoverato all’ospedale Santo Spirito, sedato e piantonato dai militari. I Carabinieri lo hanno sottoposto a fermo per “tentato omicidio” sia del barelliere che per l’aggressione ai militari della Stazione di Piazza Farnese che lo stavano portando a visita lo scorso 31 maggio.
I FATTI
Sembra che i Carabinieri avessero portato in ospedale il nigeriano per un TSO dopo che la stessa mattina alle 8.00 aveva aggredito una donna di 37 anni alla stazione Termini costringendola alle cure ospedaliere. I Carabinieri lo avevano bloccato e trasportato al Santo Spirito dove lo avevano poi identificato. La violenta aggressione è avvenuta intorno alle 20 del 2 giugno quando il quarantottenne, impegnato a distribuire volantini, ha colpito violentemente alla testa il portantino. Per lui il referto parla di 21 giorni di prognosi. L’uomo la notte precedente era stato arrestato per aver aggredito i militari che lo portavano in un centro di accoglienza in vista del rimpatrio in Nigeria. Su di lui pendeva infatti un decreto di espulsione. Sabato il giudice gli aveva convalidato il fermo senza disporre misure cautelari in carcere. Una volta libero aveva fatto perdere le proprie tracce fino a domenica quando ha aggredito il portantino. Poi la fuga e la caccia all’uomo, terminata stamattina.
IL COMMENTO DI SALVINI
Diffusa la notizia del fermo il Vice Premier Salvini ha commentato su Twitter: “A casa. Come promesso, e grazie alle Forze dell’Ordine, l’immigrato nigeriano violento che aveva preso a calci e pugni un infermiere a Roma è già stato preso e sarà rapidamente e definitivamente espulso“.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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