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Cronaca

Cadavere trovato sulle sponde del Tevere: è giallo

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Cadavere trovato sulle sponde del Tevere: è giallo

Cadavere trovato sulle sponde del Tevere: è giallo.

Cadavere trovato sulle sponde del Tevere, all’altezza di via Salaria. Apparterebbe ad una trans ed era in avanzato stato di decomposizione. Il corpo si trovava all’interno di un manufatto, insieme ad un cumulo di sporcizia. A scoprirlo una pattuglia della polizia municipale, durante una perlustrazione contro i bivacchi dei clochard.

Al momento del ritrovamento, avvenuto in via Castiglion Fiorentino, zona Fidene, il cadavere era coperto da un materasso. La scoperta è stata immediatamente segnalata alla sala operativa della questura, favorendo l’arrivo sul posto dell’autoradio del commissariato Fidene. Insieme a lei, anche la scientifica ed i detective della sezione omicidi della squadra mobile.

Secondo il medico legale, che ha ispezionato il corpo, la morte sarebbe avvenuta un mese fa circa. Per dettagli più precisi occorrerà però attendere l’esito dell’autopsia. Che dovrà far chiarezza anche sulle cause della morte. Su questo fronte, due sono le piste battute dagli inquirenti: quella della morte per cause naturali o per effetto di violenza. Secondo gli investigatori, il corpo sarebbe stato coperto per fare in modo che non venisse ritrovato tanto presto.

Nella zona si ritrovano abitualmente sbandati, prostitute, transessuali e coppiette in cerca di intimità e trasgressione. A questo proposito, non si esclude nemmeno che la trans possa essere stata uccisa da un maniaco.

INTANTO CARTELLO CHOC IN UN CONDOMINIO IN ZONA ESQUILINO

Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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Cronaca

Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

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Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.

Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.

L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.

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