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Ruba una bicicletta e la nasconde in strada: ad attenderlo la Polizia

Ruba una bicicletta e poi la lancia in strada per scappare dalla Polizia ma al suo arrivo, trova gli agenti pronti ad arrestarlo
Ruba una bicicletta e cerca di scappare ma viene arrestato – Un testimone, aveva denunciato la presenza di una persona che in quel momento, era intenta ad aprire un distributore automatico di sigarette in un bar tabacchi in via del Faro. Questa segnalazione, è stata presa in carico dal commissariato Fiumicino, diretto da Catello Somma, che ha iniziato subito le ricerche della persona. Gli agenti sono riusciti a individuarlo all’interno di un cortile condominiale nella stessa via, qui, è stato visto tirare una bicicletta in strada e poi scavalcare la recinzione messa a protezione della struttura.
Quando l’uomo li ha visti arrivare, ha provato a fuggire a piedi in direzione di via Giuliano Prini ma, inseguito, è stato bloccato subito dopo in via Toscano. Dalla successiva verifica presso lo stabile dove l’uomo era stato visto scavalcare, si è potuto constatare che l’uomo dopo essere entrato all’interno del cortile condominiale privato, era riuscito ad aprire lo sportello di un’autovettura parcheggiata e dopo aver rovistato all’interno non aveva asportato nulla. Notata la presenza della bicicletta parcheggiata dietro il veicolo aveva pensato bene di appropriarsene lanciandola in strada per recuperarla subito dopo ma ad attenderlo ha trovato i poliziotti.
Durante la perquisizione dello straniero, identificato per B.H.A., tunisino di 29 anni, gli agenti hanno rinvenuto un telefono cellulare ed una carta carburante aziendale associata ad un autocarro rinvenuto poco dopo nel parcheggio all’interno dell’area servizio di fronte a via del Faro. Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di verificare che il 29enne nel tentativo di asportare le sigarette aveva danneggiato il distributore automatico, così come segnalato in precedenza, che presentava il vetro infranto e poi aveva manomesso la telecamera di videosorveglianza. Accompagnato negli uffici di polizia il tunisino è stato arrestato per furto aggravato e dopo la convalida dell’arresto, l’Autorità Giudiziaria, ha disposto l’obbligo di firma presso il commissariato di Fiumicino.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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