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Don Coluccia, nuovi insulti e intimidazioni a Tor Bella Monaca per il prete anti spaccio

Insulti e cassonetti in fiamme contro Don Coluccia a Tor Bella Monaca
Nella serata di mercoledì, a Tor Bella Monaca, dei cittadini hanno urlato insulti come “Sei un infame” al prete Don Coluccia mentre era con un gruppo di ragazzi scout di fronte a un presepe. Poco distante da loro, alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio. Questo non è il primo episodio intimidatorio nei confronti del prete, che da anni si batte contro lo spaccio nel quartiere.
I precedenti episodi
Lo scorso agosto, un motociclista ha tentato di investire Don Coluccia mentre guidava una marcia per la legalità a Tor Bella Monaca. Dopo l’incidente, sono state aperte indagini per tentato omicidio. Il motociclista, un ventottenne, ha provato ad investire il prete mentre si trovava in sella alla sua moto. Nel suo zaino sono stati ritrovati anche una mannaia e un martello. Il prete stava sfilando con alcuni cittadini del quartiere. Meno di 48 ore dopo il tentato omicidio, è stato convalidato l’arresto del ventottenne.
Solidarietà e vicinanza
Il presidente del Municipio VI delle Torri, Nicola Franco, ha espresso solidarietà e vicinanza a Don Coluccia, sottolineando il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata a Tor Bella Monaca. “Don Coluccia da tempo contrasta la criminalità organizzata a Tor Bella Monaca – ha scritto il presidente del municipio VI delle Torri – Né riusciranno a fermare la volontà di questa amministrazione di mettere in campo qualsiasi strumento per fermare i 14 clan mafiosi che operano sul territorio: non sono queste intimidazioni a fermare il suo operato”.
Questo articolo è stato tratto da Fanpage
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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