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Tor Bella Monaca, “Zio, zio, zio”. Arrestati 3 spacciatori tunisini

Nella notte di sabato l’intervento della Polizia nel quartiere del VI Municipio.

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Tor Bella Monaca, “Zio, zio, zio”. Arrestati 3 spacciatori tunisini

Ancora arresti a Tor Bella Monaca

Ieri sera nel quartiere di Tor Bella Monaca, in via dell’Archeologia, non è stato sufficiente a tre spacciatori tunisini urlare “Zio Zio Zio” per segnalare la presenza dei poliziotti durante lo spaccio.

L’intervento della Polizia

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Casilino, presenti sul posto durante un’attività di osservazione ed di appostamento, hanno scoperto una consolidata attività di spaccio messa in atto dai tre stranieri con tanto di “palo” e di fornitore “intercambiabile”. Così, non appena si sono accorti dello scambio “droga-soldi”, con un cliente avvenuto dopo una breve contrattazione verbale – secondo un collaudato meccanismo comunicativo fatto di sguardi e gesti indicativi con le braccia atti a indicare da quale pusher recarsi e la quantità da fornire – i poliziotti sono intervenuti riuscendo a bloccare i complici, dopo un tentativo di fuga nei vari garage condominiali. Diverse dosi di droga, tra hashish e cocaina, sono state recuperate dagli investigatori durante l’inseguimento dei fuggitivi e durante la successiva perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti oltre alla somma di 800 euro, anche  un bilancino di precisione e un machete con la lama ancora intrisa di sostanza stupefacente. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato gli arresti per i tre tunisini.

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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