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Mar Rosso, al via la missione Aspides: asse italo-franco-tedesco per le navi

Italia, Germania e Francia stanno progettando di difendere il Mar Rosso dagli Houthi utilizzando le loro navi. Il Consiglio Affari Esteri discuterà oggi la proposta della missione, che includerà l’uso della forza se necessario. Tajani ha dichiarato che sarà una difesa armata.
La missione europea Aspides a difesa dei mercantili dagli Houthi vedrà l’Italia unirsi a Francia e Germania. Le navi italiane coinvolte saranno la Its Federico Martinengo (F-596) e la Virginio Fasan (F-591).
La missione sarà prevalentemente di natura difensiva e avrà il compito di proteggere i mercantili senza attaccare il territorio yemenita, anche se l’uso della forza non è escluso. La proposta della missione sarà discussa oggi, ma una decisione formale verrà presa in un’ulteriore riunione il 19 febbraio.
L’Italia, insieme a Francia e Germania, sta lavorando attivamente nell’organizzazione della missione europea per proteggere i mercantili nel Mar Rosso. Secondo indiscrezioni, questi tre paesi hanno inviato un documento congiunto sulla sicurezza e la libertà di navigazione nel Mar Rosso. Tali iniziativa è vista come una dimostrazione della volontà dell’UE di agire come attore di sicurezza globale.
Il ministro degli Esteri, Tajani, ha spiegato che la missione per proteggere le navi nel Mar Rosso sarà difensiva e armata, sottolineando l’importanza della difesa comune europea come tassello per la politica estera comune.
La missione europea per la sicurezza nel Mar Rosso vedrà la partecipazione attiva di militari italiani. La missione è considerata una delle più importanti operazioni congiunte nella storia dell’Unione Europea e il numero di paesi che invierà navi da guerra non è ancora chiaro.
Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso hanno avuto un impatto significativo sul traffico marittimo, mettendo a rischio le esportazioni agroalimentari italiane verso l’Asia. L’urgenza di prendere provvedimenti è evidente e i prezzi del trasporto marittimo stanno già subendo un’ascesa a livello globale a causa di tali attacchi.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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