Attualità
Crescita violenza nel calcio: Raddoppio arresti e feriti rispetto alla scorsa stagione

L’escalation della violenza dei tifosi di calcio risulta in un aumento di feriti, arresti e denunce, secondo il più recente rapporto dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Il report si occupa della stagione calcistica trascorsa, durante la quale si sono svolte 2.662 partite tra Serie A, Serie B, Serie C, incontri internazionali e la Coppa Italia. I numeri che emergono sono preoccupanti, indicando un incremento rispetto alla stagione precedente.
Nella stagione calcistica appena conclusa, il numero dei feriti è raddoppiato, passando da 66 della stagione 2021-2022 a 113. Tra le forze dell’ordine, i feriti sono aumentati di 75 unità, passando da 72 a 147. Anche i numeri dei denunciati e degli arrestati sono in crescita, passando rispettivamente da 1.480 a 2.011 e da 59 a 125. Inoltre, per la prima volta, sono stati monitorati gli atti di discriminazione razziale, territoriale e antisemita, che hanno raggiunto un totale di 126.
Si è registrato anche un notevole aumento nel numero di forze dell’ordine impiegate durante gli eventi calcistici, 233.999 a fronte di 50.000 in più rispetto alla stagione precedente. Le operazioni di controllo di polizia e carabinieri si sono concentrate soprattutto nelle aree circostanti gli impianti sportivi e nelle aree urbane, così come sui percorsi che potrebbero diventare teatro di scontri tra tifoserie estreme.
Infine, la stagione calcistica 2022-2023 ha visto un incremento significativo nei Daspo (divieti di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive). I 3.748 provvedimenti adottati dalle questure segnano un aumento del 115% rispetto ai 1.741 emessi nella stagione precedente.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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