Attualità
Chiusura e multa per Minimarket a Ostia: sequestrati 300 kg di cibo scaduto

Chiusura di Mini Market a Ostia per Vendita di Cibo Scaduto
Un mini market localizzato nel centro di Ostia è stato chiuso dopo essere stato trovato a vendere alimenti scaduti e avariati. Il negozio, che ha creato molti problemi di ordine pubblico con la sua area circostante, è stato sequestrato dalle forze dell’ordine.
Sequestro Enorme di Alimenti Scaduti
Agenti della polizia amministrativa del X distretto di Ostia hanno confiscato trecento chili di frutta, verdura, generi di scatola e persino pacchi di pasta dal negozio. Questi alimenti erano ancora esposti per la vendita nonostante fossero scaduti da diversi mesi o addirittura anni.
Gestione Illegale del Negozio
Il mini market, ubicato in viale Stazione del Lido nel centro storico di Ostia, era gestito da un individuo di nazionalità bengalese che non aveva né contratto di lavoro regolare né licenza. Il personale dell’Asl ha sanzionato il gestore con una multa di 3500 euro. Questa negligenza nei mini market della capitale sta diventando un problema sempre più rilevante.
Problemi di Ordine Pubblico e Intervento delle Forze dell’Ordine
Il negozio, frequentato dai cittadini di giorno e notte, era diventato fonte di problemi per l’ordine pubblico, con clienti che acquistavano cibo scaduto e consumavano alcolici in strada fino a tarda notte. Situato a pochi passi dalla stazione di Lido centro di Ostia, e in posizione strategica, il negozio era divenuto punto di riferimento per molti.
Dopo numerose segnalazioni da parte dei residenti, gli agenti del X distretto di Ostia e il personale dell’Asl Roma 3 sono intervenuti con un blitz, sequestrando tutti i prodotti e ordinando la chiusura del negozio con effetto immediato. Il gestore è stato inoltre multato per altri 3500 euro. Gli abitanti del quartiere, in particolare il comitato di Lido centro, hanno ringraziato per l’intervento, sperando che possa segnare l’inizio di un ripristino del decoro e della sicurezza nel centro di Ostia.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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