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SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI Il Soprintendente: “Crollo simile a Genova. Danni per…”

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SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI Il Soprintendente: “Crollo simile a Genova. Danni per…”

Dopo il crollo nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami il Soprintendente Prosperetti dice la sua.

Dopo il crollo nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami il Soprintendente Prosperetti dice la sua. E stima danni nell’ordine del milione di euro. Prosperetti ha infatti operato una prima valutazione successiva al crollo del tetto della chiesa romana, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri.

Al momento dell’episodio l’edificio era chiuso, per cui non c’è stato alcun ferito. Sul caso indagherà anche la Procura di Roma. Che, dopo una prima informativa dei vigili del fuoco, aprirà un fascicolo, probabilmente a carico di ignoti, con l’ipotesi di reato di “crollo colposo”.

Stavo facendo una pennichella quando ho sentito un botto. – ha detto il Vescovo Daniele Libanori, che vive nelle vicinanze della chiesa – Mi ha fatto uscire un agente della Polizia Locale raccontandomi tutto. Questo luogo è abitualmente chiuso perché si usa soltanto per i matrimoni. Ce n’era uno in programma il prossimo sabato. Se fosse accaduto allora avremmo pianto delle vittime“.

La Chiesa di San Giuseppe dei falegnami, infatti, è nota a Roma anche come la ‘chiesa dei matrimoni’. Nelle giornate di sabato e domenica erano previste delle celebrazioni nuziali. Ma è stato lo stesso Vescovo ad informare i promessi sposi: “Abbiamo già avvisato le coppie perlopiù romane, e i matrimoni si svolgeranno alla chiesa di San Marco“.

Fin dopo i primi rilievi è iniziata la conta dei danni. Di un evento che Prosperetti ha definito “una cosa grave e totalmente inaspettata” che “non aveva dato nessun segnale in precedenza“. Secondo il Soprintendente, il crollo sarebbe stato causato da “un cedimento strutturale. Evidentemente c’è stata qualche capriata che non ha retto alla spinta del tetto e precipitando ha tirato giù pure le altre“.

Il crollo ha coinvolto tutta l’area dell’edificio, senza però intaccare i quadri presenti sulle pareti. Tra questi, una tela pregiovole di Carlo Maratta del 1650 che è il dipinto di maggior pregio conservato all’interno della chiesa. “È venuto giù per intero il tetto, distruggendo, ci auguriamo in maniera non irreparabile, il prezioso soffitto a cassettoni che è un soffitto di legno intagliato di grandissimo pregio. Per fortuna l’analogo soffitto della confraternita che è attigua alla chiesa è rimasta invece indenne da questo crollo“, ha aggiunto Prosperetti.

Che poi ha dato anche una buona notizia: “Il Carcere Mamertino non ha ricevuto alcun danno perché tra la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami e il Carcere esiste un altro spazio, la cosiddetta Cappella del Crocefisso, che ha fatto da cuscinetto e che non ha ricevuto danni“. Il soprintendente ha inoltre notato “una tragica somiglianza con il ponte Morandi” perché “un tirante ha ceduto“. “Non si può che ricordare la tragedia di Genova

Nella chiesa di recente erano stati effettuati alcuni lavori sulla facciata e dai controlli dopo il terremoto di Amatrice non erano stati segnalati danni. “All’epoca facemmo un censimento delle chiese danneggiate ma – ha spiegato Prosperetti – non vi erano stati problemi. Probabilmente per il pregevole soffitto a cassettoni non si sono potute esaminare le capriate“.

Nelle prossime ore avrà inizio la messa in sicurezza del sito e delle opere che sono custodite all’interno. “È prevista pioggia nei prossimi giorni quindi c’è il problema dell’infiltrazione di acqua e servono coperture per fare in modo che non ci siano infiltrazioni dal soffitto“, ha detto il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca che poi ha bollato come “solo un’ipotesi” il cedimento di un tirante.

Faremo degli approfondimenti – ha spiegato Vacca – per capire che cosa è successo. Da quello che ci ha detto il Vicariato non c’erano state avvisaglie nel recente passato di cedimento o quantomeno di alcun tipo di carenza strutturale quindi è stato del tutto inaspettato“.

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Il piano sicurezza dietro i 4.500 agenti in piazza

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Scopri i segreti delle mega operazioni di sicurezza per il Conclave a Roma: cosa nasconde il piano top secret? #Conclave #RomaSicura #Eventi2025

La febbre della sicurezza in città

Roma è pronta a vivere un weekend adrenalinico con pellegrinaggi affollati e il concertone del Primo Maggio in piazza San Giovanni. Ma l’attenzione è tutta sul Conclave, l’evento che potrebbe riservare sorprese inimmaginabili. Il prefetto Lamberto Giannini ha rivelato che, dopo gli incontri del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, le forze in campo seguiranno lo schema collaudato durante i funerali di Papa Francesco. Immagina una città blindata, dove ogni mossa è calcolata per gestire folle immense e momenti storici che potrebbero accadere da un momento all’altro.

I numeri che ti faranno restare a bocca aperta

Pensa a un esercito di sicurezza con oltre 4.500 agenti tra polizia, carabinieri, guardia di finanza ed esercito, pronti a entrare in azione ogni giorno. A questi si uniscono 1.000 agenti della polizia locale, altrettanti della protezione civile, steward del Giubileo e squadre di pronto soccorso tra sanitari militari, Asl Roma 1, Ares 118 e Croce Rossa. Non si sa esattamente quando il nuovo Pontefice salirà al trono, quindi tutto resta al massimo livello di allerta, con potenziamenti in base all’affluenza a San Pietro. Potrebbe persino esserci un Angelus il 11 maggio condotto dal nuovo Papa – chissà cosa succederà!

I servizi segreti per l’evento clou

Preparati a servizi speciali che richiamano quelli dei funerali: mega-schermi, varchi e accessi controllati trasformeranno l’area di San Pietro in una fortezza high-tech. Le autorità hanno deciso di essere pronte fin dal primo giorno, con un’organizzazione che potrebbe ospitare oltre 200.000 persone. Ma non è finita qui: immagina 140 bande musicali che invaderanno le piazze per il Giubileo delle “Bande popolari” nei giorni 10 e 11 maggio, o la grandiosa processione delle Confraternite il 17 e 18 maggio, con i Reali di Spagna in prima fila. Il sindaco Roberto Gualtieri promette giornate intense, con un dispiegamento di sicurezza che potrebbe rivelare sorprese inaspettate.

Controlli e verifiche che nessuno si aspetterebbe

Nessuna sottovalutazione, come avverte il questore Roberto Massucci: una cabina di regia in sala operativa monitorerà tutto, con controlli ancora più stringenti del previsto. I metal detector saranno fissi lungo il Colonnato della Basilica, via della Traspontina, via della Conciliazione, piazza Pia e borgo Santo Spirito. Agenti su cinque turni, verifiche speciali sui fiumi, nelle stazioni e per le strade – e chissà quali delegazioni straniere arriveranno per l’affaccio dal balcone di San Pietro. Il prossimo Comitato è in agenda, ma l’eccitazione è già palpabile: cosa succederà davvero?

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