Curiosità
Che fortuna! Errore delle Agenzia delle Entrate e 14 milioni di euro salvati
Roma – Un imprenditore, è riuscito a evitare di pagare una cartella esattoriale che ammontava a 13 milioni e 928mila euro dovuti a mancati versamenti dell’IVA, grazie a un errore ortografico nella destinazione della lettera. L’incredibile storia si è svolta a Roma, dove dal 2007, a causa di un errore di notifica, la cartella esattoriale non ha mai raggiunto il suo destinatario.
L’errore risiedeva nell’indirizzo. Invece di essere inviata a via Carlo Porzio Biroli 52, sulla Cassia, la cartella è finita a via Renato Birolli 52, sulla Prenestina. Questo errore ha portato la Corte di giustizia tributaria, in due gradi di giudizio, a dichiarare l’estinzione del titolo esecutivo contestato all’imprenditore assistito dagli avvocati Fabio Calò e Giuseppina Tenga. Il Corriere della Sera ha notato che una “L” in più ha trasformato Biroli in Birolli, causando la confusione.
Il caso ebbe inizio nel maggio 2022, quando l’Agenzia delle Entrate contestò all’uomo il mancato versamento di quasi 14 milioni di euro, dovuto a quindici cartelle esattoriali e due accertamenti. Tuttavia, a causa dell’errore nell’indirizzo, l’imprenditore “”sbadato”non aveva ricevuto nessuna notifica.
Dopo aver cercato di capire cosa stesse accadendo, il soggetto accusato scoprì che la notifica della cartella avrebbe dovuto essere inviata a via Renato Birolli 52 nel luglio 2007, ma lui non viveva a quell’indirizzo. Così, l’Agenzia aveva segnalato l’irreperibilità dell’imprenditore. Successivamente, furono inviati un’iscrizione ipotecaria e due atti interruttivi, tutti all’indirizzo sbagliato.
I giudici hanno concluso che la notifica non era mai stata completata correttamente e pertanto la pretesa è prescritta, dato che sono passati 10 anni dalla notifica. Lo stesso ragionamento è stato applicato anche per le altre cartelle.
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