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Cronaca

ROMA Vigna Clara — Furto alla banca del Fucino. Un indagato

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ROMA Vigna Clara — Furto alla banca del Fucino. Un indagato

ROMA Vigna Clara — Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre, era stato messo a segno un furto presso la filiale della banca del Fucino sita nella zona. Oggi una prima svolta nelle indagini

ROMA Vigna Clara — Il sospetto che gli autori della rapina si fossero avvalsi di un complice dall’interno è circolato fin dall’inizio. Nella giornata odierna è arrivata la conferma. La procura ha inserito nel registro degli indagati una guardia giurata addetta ai controlli notturni presso l’istituto di credito, già individuata dagli investigatori della Squadra mobile subito dopo la scoperta del furto da centinaia di migliaia di euro, effettuato da una banda di malviventi specializzati in azioni di questo tipo che erano rimasti due giorni di seguito all’interno della banca.

A incastrare il vigilante è stato il fatto che gli agenti della polizia, al loro arrivo, abbiano immediatamente constatato la non forzatura delle porte della banca. Il sistema di videosorveglianza era inoltre stato disattivato e l’allarme non era scattato come di prassi. I rapinatori sono entrati in azione il 13 ottobre scorso e il furto è stato scoperto due giorni più tardi. Il bancomat non era stato preso di mira nonostante ci fossero soldi all’interno, probabilmente perché i malviventi avevano puntato direttamente al caveau. L’indagine, giunta adesso a una svolta, potrebbe consentire di individuare i responsabili del furto ed eventuali ulteriori complici.

RAPINA SUPERMERCATO MA PERDE LA PISTOLA 

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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Cronaca

Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

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Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.

Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.

L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.

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