Cronaca
BRACCIANO Furto ed estorsione ad un anziano: un arresto

BRACCIANO Furto ed estorsione ad un anziano: un arresto.
BRACCIANO Furto ed estorsione ad un anziano. Questa l’accusa con cui i carabinieri della Stazione della località lagunare hanno fermato un sessantenne italiano. Nei giorni scorsi quest’ultimo ha approfittato di una visita a casa della vittima, di cui era molto amico, per sottrargli il libretto postale della pensione e i documenti d’identità. Poi ieri mattina ha tentato una vera e propria estorsione: ha chiamato al telefono l’anziano e gli ha chiesto di pagare 500 euro in contanti per tornare in possesso del maltolto. Per la consegna del ‘riscatto’, l’uomo ha dato appuntamento all’amico alla stazione ferroviaria di Bracciano. Dove però ha trovato anche i carabinieri che, avvisati da un parente della vittima, lo hanno bloccato prima che avvenisse lo scambio. Perquisito, il sessantenne è stato trovato in possesso di tutti i documenti rubati e di una pistola giocattolo priva di tappo rosso.
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La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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