Cronaca
ROMA Fermata in strada per atti osceni, poi la sorpresa

ROMA Fermata in strada per atti osceni, poi la sorpresa. Gli agenti sono intervenuti pensando che si trattasse di atti osceni in luogo pubblico. Una donna in pieno giorno, per strada, si era messa le mani nel reggiseno davanti a un uomo. L’intervento della polizia ha però rivelato altro.
Fermata in strada per atti osceni. La giovane aveva il reggiseno imbottito di dosi di cocaina e l’individuo con cui parlava la stava acquistando. Il fatto è accaduto a Tor Bella Monaca su un tratto di viale dell’Archeologia. Sono stati gli agenti a notare lo strano movimento. La spacciatrice, una romana di 35 anni, è andata veloce verso l’uomo e si è messa le mani sotto il golf in modo tale da mettere in evidenza il reggiseno. I poliziotti sono intervenuti e hanno scoperto che nell’indumento c’erano 22 dosi di cocaina e sempre nel reggiseno la spacciatrice aveva occultato oltre 200 euro, il provento dello spaccio. La donna è stata portata al commissariato dove è emerso che l’arrestata ha già precedenti e come lei anche atri famigliari. Insomma fa parte di quel contesto presente in zona: nuclei famigliari che spacciano in zona a ogni ora del giorno e della notte. La giovane è finita in carcere, l’acquirente segnalato alla Prefettura come assuntore.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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