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CASO CUCCHI – Il Capitano Ultimo risponde a Nistri

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CASO CUCCHI – Il Capitano Ultimo risponde a Nistri

Il Capitano Ultimo risponde a Nistri e chiede le sue dimissioni

Le parole di Sergio De Caprio, il presidente del Sindacato Italiano Militare detto anche “Capitano Ultimo” a Il Fatto Quotidiano:

“Non mi capacito di come chi abbia la responsabilità dei militari, non abbia verificato se i fatti fossero veri e che invece l’abbia dovuto fare la Procura di Roma. A mio parere, siamo di fronte a una grave incapacità. Per questo mi chiedo, come possiamo credere che i cittadini si fidino di un’istituzione che non sanno neanche come farsi dire le cose dai propri uomini? Come può quella stessa istituzione proteggere i cittadini che neanche conosce? Allora la cosa migliore è dimettersi. Questo è un ragionamento logico”.

“Ma il vero problema, deriva dai vertici che non sono capaci di accertare la verità. Per dieci anni il vertice dell’Arma ha ignorato e negato il ‘caso Cucchi. Se ne sono accorti ora, ma ormai è troppo tardi. Noi carabinieri reputiamo di essere la parte lese per via di questo ritardo. Adesso le lettere del generale Nistri non mi interessano. Mi interessano i fatti e i fatti sono solo un lungo silenzio. Io ho detto sempre la stessa cosa e la ripeto. Mi rivolgo alla famiglia di Stefano Cucchi e voglio dire che sia io che i carabinieri, siamo vicini a loro come siamo vicini a tutte le vittime di violenza e abuso.Perché l’Arma è questo e coloro che non lo fanno non sono carabinieri. Non ho nulla contro il Comandante Generale. Dico solo che, se si vuole dare un segnale di discontinuità e recuperare una linearità per l’Arma, l’unica strada opportuna è quella delle dimissioni. Ma con questo non voglio accusare nessuno. Ognuno è libero di autodeterminarsi”.

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Attualità

Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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Roma e dintorni

Roma bloccata da Pride e Duran Duran, ecco le strade chiuse nel weekend nero

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Roma bloccata da Pride e Duran Duran, ecco le strade chiuse nel weekend nero

Weekend nero per il traffico a Roma dove da oggi, sabato 14 giugno, si concentrano tre eventi in contemporanea con un impatto inevitabile sulla viabilità cittadina con strade chiuse e deviazioni.

Le zone interessate oggi

Per il Giubileo dello Sport che si celebra in questo fine settimana, dalle 18 alle 19.30 di oggi è in programma la sfilata dei partecipanti verso San Pietro che passerà su via del Corso, via Tomacelli, ponte Cavour, piazza dei Tribunali, piazza Pia e via della Conciliazione. Possibili rallentamenti o deviazioni per le linee dei bus.

Anche in occasione del Roma Pride di oggi pomeriggio verranno deviate le linee di bus. Il corteo sfilerà, dalle 14 alle 20, tra piazza della Repubblica e viale delle Terme di Caracalla percorrendo viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena.

Blocchi e deviazioni domani

Invece, domenica e lunedì, dalle 21, al Circo Massimo è in programma il concerto dei Duran Duran. Dalle 16 di domenica verrà chiusa via dei Cerchi. Dalle 18, sia domenica che lunedì, le limitazioni alla circolazione saranno estese a via del Circo Massimo (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), via della Greca (direzione via di Santa Maria in Cosmedin), via dell’Ara Massima di Ercole. Dalle 21, domenica e lunedì, ulteriori chiusure scatteranno in via del Circo Massimo (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), via della Greca (direzione via del Circo Massimo). Deviate le linee di bus.

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