Cronaca
Renato Zero dà in escandescenze durante un concerto

Renato Zero dà in escandescenze durante un concerto. Continua la lotta del cantante romano contro l’eccessivo uso dei cellulari. Prima dell’inizio del concerto una sua voce registrata ha invitato gli spettatori a godersi lo spettacolo mettendo i cellulari in tasca: “Sono indispensabili due cose: gli occhi e il cuore”.
Ma non è servito. Nel corso della sua canzone ‘Vivo’ Renato Zero, vedendo la platea riempirsi di flash degli smartphone interrompendo per un breve istante l’esibizione, dà in escandescenze: “Basta con i cellulari, vi prego. È una crocifissione. Siete venuti qui per Renato, non per fare i cameramen. Metteteci l’anima e la memoria, non queste caz****”. Recentemente il cantante ha posto l’attenzione sull’avvento della tecnologia. Nel brano ‘Mai più da soli’ del nuovo album ‘Zero il folle’ ci sono numerosi riferimenti agli effetti provocati, tra cui la solitudine ai tempi dei social network.
Alcuni versi recitano: “Incomprensibili gli uomini, più pigri di così, soltanto codici e numeri”, “Questa esistenza si complica tra vuoti e nostalgie”, “Troppa tecnologia, le solitudini uccidono”, “Un selfie per poi convincerti che sei visibile, che puoi vantare i tuoi followers, che sei l’eternità”. Anche nella canzone ‘La Vetrina’ Renato ha voluto lanciare un monito alle nuove generazioni e il recente video ufficiale ne è una dimostrazione.
Miriadi di persone che si affrettano a fotografare un ragazzo coinvolto in un incidente e lui stesso che pone più attenzione al suo smartphone piuttosto che cercare di curarsi. E anche in questo testo non mancano gli sfoghi per il peso che si dà più all’apparire piuttosto che all’essere: “È tutta una vetrina, esposti come fossimo trofei. La vita vale poco: esibirla in questo modo è disumano”, “Dei soldi che mai te ne fai? Con le macchine di lusso dove vai?”.
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Cronaca
Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

#IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano
La Strana Storia degli Incontri con la Polizia
Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?
Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole
Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?
Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità
Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?
Cronaca
Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

#SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma
Il colpo di scena nei registri statunitensi
Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.
Le conferme che alimentano i sospetti
Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.
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