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REGIONE LAZIO Nuovo bando per piccoli comuni da 2,5 mln

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REGIONE LAZIO Pronto un nuovo bando per i piccoli comuni da circa 2,5 milioni di euro. Bando per la salvaguardia e valorizzazione dei piccoli comuni.

REGIONE LAZIO Nuovo bando destinato ai piccoli comuni della Regione per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, urbano, sociale e ambientale. Pronto un ulteriore finanziamento di 2,7 milioni di euro per altri 58 progetti. Si finanzieranno dunque in totale 107 progetti in tutte le province del Lazio (18 a Frosinone, 8 a Latina, 31 a Rieti, 27 a Roma e 23 a Viterbo) per un totale di 4,7 milioni di euro. Entro il mese di marzo è prevista la pubblicazione del nuovo bando Un Paese ci vuole 2020” da 2,5 milioni di euro a cui tutti i Piccoli Comuni saranno invitati a partecipare con una propria proposta. L’obiettivo è che al recupero fisico di beni, manufatti, siti, spazi di valore storico, culturale e ambientale si coniughino effetti durevoli, dinamiche economiche e azioni di partecipazione sociale. Occhio di riguardo per le esigenze lavorative, e non solo, dei più giovani.

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Pronti a scortare studenti ebrei alla Sapienza, l’obiettivo è abbassare la tensione

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Riccardo Pacifici, ex-presidente della Comunità Ebraica Romana, commenta l’incidente alla Sapienza

Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità Ebraica Romana, si esprime sulla recente azione alla Sapienza effettuata da un gruppo di giovani incappucciati. Questi ultimi hanno oscurato una targa dedicata a un fisico palestinese morto a Gaza, utilizzando delle stelle di David per rivendicare il gesto.

La tensione alla Sapienza e il ruolo di Pacifici

Pacifici inizia parlando degli eventi che si sono svolti il 25 aprile scorso, durante i quali è stato visto in prima linea durante le tensioni con i manifestanti filo-palestinesi. Al riguardo, Pacifici sottolinea l’unica cosa che ha fatto quel giorno, come dimostrano tutti i video, è stato tentare di calmare gli animi di quelli della sua parte, per evitare tensioni prima di tutto con le forze dell’ordine.

Le preoccupazioni di Pacifici sulla sicurezza della comunità ebraica

A Pacifici viene chiesto se è preoccupato per l’attuale tensione in città che coinvolge anche la comunità ebraica. Pacifici risponde affermativamente affermando che è necessario abbassare i toni ed evitare incidenti. Si concentra poi sulla questione dell’antisemitismo, sottolineando come ci sia chi si sente legittimato a contestare un individuo solo perché ebreo.

Accampata alla Sapienza in solidarietà con la Palestina

Il discorso si sposta poi sull’accampata alla Sapienza di Roma in solidarietà con la Palestina. In particolare, Pacifici parla di un recente incidente in cui una targa dedicata a un fisico palestinese è stata cancellata da individui incappucciati. Pacifici si sofferma sulla paura che gli studenti ebrei potrebbero provare nel fare mostra della loro identità a causa degli attuali sentimenti anti-ebraici.

Il ruolo delle forze dell’ordine e l’accompagnamento dei giovani ebrei in università

Riguardo la necessità di una scorta per andare alla Sapienza, Pacifici afferma che pur essendo compito delle forze dell’ordine assicurare la pubblica sicurezza, gli ebrei romani sono pronti ad accompagnare tutti i ragazzi e gli studenti che si sentono minacciati per la loro identità israeliana o per la loro religione all’interno dell’università.

Riccardo Pacifici su episodi antisemiti e la libertà di espressione

Pacifici afferma di essere a conoscenza di studendi che hanno paura di esporre simboli ebraici in pubblico, ricevendo scritte anonime contro di loro. Sottolinea l’importanza della libertà di espressione, ritenendo che sia giusto per uno studente esprimere solidarietà al popolo palestinese o israeliano.

La riflessione finale di Pacifici sulle tensioni

Verso la fine dell’intervista, Pacifici riflette sulla necessità di abbassare le tensioni e sull’importanza della compassione per tutte le vittime dei conflitti, comprese quelle del pogrom del 7 ottobre. Conclude insistendo sulla necessità di mantenere un punto di vista bilanciato e di non appoggiare in modo acritico organizzazioni come Hamas.

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Giovane di 20 anni, Jacopo, muore dopo essere stato investito da un’auto in via Casilina

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Trauma Letale per Giovane Investito

Jacopo Cirillo, un giovane di 20 anni, è stato tragicamente travolto da un’auto guidata da un suo coetaneo lungo via Casilina. Ricoverato in ospedale ed operato d’urgenza, ha lottato tenacemente per la vita, ma alla fine ha ceduto dopo tre giorni d’agonia.

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Immagine di repertorio

Il Terribile Incidente

Il giovane Jacopo Cirillo ha perso la vita dopo essere stato travolto da un’automobile lungo via Casilina a Roma. Dopo tre tremandi giorni d’affanno, la sua incessante lotta per la vita su un letto del Policlinico di Torvergata ha avuto tragicamente termine.

Le Circostanze dell’Investimento

L’incidente è avvenuto la sera del 4 maggio, quando Jacopo stava attraversando la strada. All’improvviso, un’auto, una Renault Twingo, lo ha violentemente investito, causandogli traumi e gravi ferite. Sul luogo dell’incidente è arrivata rapidamente un’ambulanza che ha trasportato il giovane in ospedale con codice rosso.

L’Operazione d’Urgenza

Non appena arrivato al pronto soccorso, il giovane Jacopo è stato immediatamente sottoposto a un’operazione chirurgica urgente. Nonostante il tentativo dei medici di salvarlo, le sue condizioni erano estremamente gravi. Il decesso è avvenuto dopo tre giorni.

Incidenti su Via Prenestina

La strada tra Roma e provincia è stata oggetto di molte morti tragiche e ha registrato più di cinquanta vittime dal 2024. Un altro incidente ha recentemente causato la morte di un uomo di 37 anni su via Prenestina, che è caduto dalla sua moto dopo uno scontro con una Fiat 500.

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Condannato a 18 anni il killer

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Il verdetto dell’omicidio dello chef Manuel Costa

Il 9 Maggio 2024, alle 10:30, si è concluso il rito abbreviato riguardante l’omicidio dello chef Manuel Costa, il cui vero nome era Emanuele Costanza. Fabio Giaccio, socio in affari della vittima, è stato condannato a 18 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario.



Segui gli aggiornamenti sull’omicidio dello chef Manuel Costa

Per rimanere aggiornato su questo caso, attiva le notifiche. Abbiamo anche fornito una foto relativa al caso per migliorare la comprensione dei fatti.
Costanza, noto come Manuel Costa, è stato ucciso dal suo socio in affari Fabio Giaccio. Il pm Mario Palazzi aveva chiesto una condanna di 18 anni di reclusione, richiesta accolta dal gup. In aula erano assenti i parenti più stretti del cuoco, all’udienza era presente invece Floriana Secondi, cugina della vittima e vincitrice del Grande Fratello 3.

Reazioni alla morte di Manuel Costa

Dopo la tragica perdita di Costanza, Floriana Secondi ha espresso il suo dolore su social, definendo l’omicida “un essere spregevole” e auspicando una giustizia divina oltre a quella terrena.

Il contesto dell’omicidio dello chef Manuel Costa

Emanuele Costanza era chief dell’Osteria degli Artisti, situata vicino a via Santa Croce in Gerusalemme. Nel 2022, lui e Giaccio avevano deciso di aprire un nuovo ristorante, il Metropolis, che però chiude pochi mesi dopo a causa di insuccesso. Giaccio allora tenta di riaprirlo nel febbraio del 2023, proposta non condivisa da Costanza. I due si vedono presso l’Osteria il 10 marzo, dove nasce una discussione che degenera nell’omicidio di Costanza.

Dettagli del delitto

La discussione tra i due riguarda probabilmente questioni finanziarie e la decisione di Giaccio di riaprire il Metropolis. Nel corso dell’alterco, Giaccio spara due colpi in testa a Costanza, uccidendolo sul colpo. La responsabilità del socio nel delitto non è mai stata messa in dubbio.

La condanna di Fabio Giaccio

Come già citato, al termine del rito abbreviato, Fabio Giaccio è stato condannato in primo grado a 18 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario.

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Incidente mortale su via Prenestina: scontro tra auto e moto, muore un 37enne

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Incidente mortale in via Prenestina

Un grave incidente si è verificato poco prima dell’alba in via Prenestina. Un uomo di 37 anni è rimasto vittima di uno scontro tra una Fiat 500 e una moto. I dettagli precisi dell’incidente non sono ancora chiari.



Svolgimento dell’incidente

L’incidente, in cui è morto un uomo di 37 anni, si è verificato su via Prenestina nel mattino di giovedì 9 maggio, poco dopo le 4. Lo scontro è avvenuto tra una Fiat 500 e una moto Yamaha nella zona del Villaggio Prenestino, vicino all’incrocio tra via Prenestina Nuova e via Prenestina. L’uomo è stato soccorso e trasportato in gravi condizioni al Policlinico di Tor Vergata, dove purtroppo è deceduto poco dopo il suo arrivo. Le circostanze dell’incidente sono ancora da determinare.

Interventi e rilievi sul luogo dell’incidente

La polizia locale ha circoscritto l’area dell’incidente e sono arrivati sul luogo dello scontro insieme all’ambulanza. Il conducente della macchina, un ventinovenne, è stato sottoposto ai test per la verifica di presenza di alcol o droghe nel sangue. Con la vittima dell’incidente su via Prenestina, il numero totale delle vittime sulla strada da inizio dell’anno nel territorio di Roma e provincia sale a circa cinquanta. Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, con le pattuglie del gruppo IV Tiburtino, sono intervenuti per i rilievi.

Conseguenze del traffico

In seguito all’incidente, il tratto stradale compreso tra via del Fosso dell’Osa e via Prenestina Nuova è stato chiuso, causando importanti conseguenze sul traffico in tutto il quadrante Sud Est della Capitale. Per permettere i rilievi dell’incidente in via Prenestina, l’itinerario del bus numero 508 è stato modificato.

Incidenti precedenti nella stessa zona

In via Fosso dell’Osa, nel quadrante Sud Est di Roma, il 23 Gennaio sono deceduti due uomini, un 46enne ed un 20enne, a seguito di un incidente stradale. In un altro incidente mortale, nella notte tra sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2023, è morto Fabrizio Paolelli, un impiegato presso una società di sicurezza privata, dopo uno scontro con un’automobile mentre era in sella alla sua motocicletta.

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Uomo 27 anni muore per overdose droga durante tentato controllo stradale

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Caso di morte per overdose a Quarticciolo

Mario Di Veglia, 27 anni, è deceduto al Quarticciolo dopo aver ingerito ovuli di crack e cocaina. L’uomo avrebbe cercato aiuto da un passante dicendo “Aiuto, mi sento male”, ma è tragicamente morto prima che i soccorsi potessero arrivare in ospedale.



Il tragico incidente

Secondo i rapporti, Di Veglia avrebbe chiesto aiuto ai passanti dopo aver rantolato e vagato per strada, prima di crollare a terra e morire. La Guardia di Finanza aveva fermato l’uomo per una perquisizione, ma non avendo trovato stupefacenti lo aveva lasciato andare. Dopo pochi passi, l’uomo ha iniziato a sentirsi male, ammettendo di avere ingerito crack e cocaina. Purtroppo la situazione ha avuto il peggior degli esiti con Di Veglia che è morto per overdose.

Antefatti e soccorso

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio del 8 maggio, in una delle piazze di spaccio della capitale, Quarticciolo. Marco Di Veglia, noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di droga, è stato fermato per un controllo dai finanzieri. Preoccupato di essere scoperto, ha ingerito le dosi che aveva pronte per la vendita. Dopo la fine dei controlli, mentre si sentiva male, un passante che passava di lì ha chiamato il soccorso, ma nonostante gli sforzi del personale sanitario e della polizia, Marco è morto sul posto.

Follow-up dell’incidente

Dopo il tentativo disperato dei paramedici di rianimare il giovane, la polizia ha ascoltato il testimone e inviato l’informativa alla Procura. Il corpo di Marco è stato trasferito all’obitorio del Policlinico di Tor Vergata, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, pendente un’autopsia.

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Attesa di 4 ore, disagi e malori tra i candidati in coda

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Disagi al Concorso per Dirigenti Scolastici alla Fiera di Roma

Si è riscontrato un alto livello di disagi al concorso per dirigenti scolastici presso il Padiglione 7 della Fiera di Roma. Il test, tenuto il lunedì 6 maggio, ha registrato un ritardo di ben quattro ore. I partecipanti al concorso, in attesa di effettuare la prova scritta, hanno dovuto sopportare lunghe code per quattro ore, senza la possibilità di sedersi, senza acqua e senza bagni utilizzabili.



Condizioni Estreme e Problemi Olfattivi

Secondo le testimonianze dei partecipanti, la sala del padiglione dove si svolgeva il quiz scritto aveva un forte odore di fogna. Questo spazio, privo di finestre e sovraffollato, disponeva di solo quattro bagni chimici, due dei quali posizionati ai lati del padiglione. Molti candidati hanno iniziato a sentirsi male a causa delle condizioni estreme. Questa situazione è stata registrata in un verbale dal referente del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Ritardi e Mancanze Organizzative

Nonostante il tempestivo arrivo dei partecipanti, i problemi sono iniziati a breve. Secondo le testimonianze, i bagni chimici erano maleodoranti e mancavano banchi, tablet e sedie necessari per l’esame, recuperati soltanto all’ultimo momento. A questi disagi si è aggiunta la spesa non preventivata per biglietti di aerei e treni, dovuta al ritardo della prova, che si è sommata ai costi di partecipazione alla prova e al corso di formazione.

Il Concorso per Dirigenti Scolastici

Il concorso mirava a selezionare i futuri dirigenti scolastici. I candidati partecipanti erano coloro che avevano vinto un ricorso presentato nel 2017. Dopo aver superato la prova scritta, i candidati avrebbero dovuto sostenere un colloquio orale basato su quesiti formulati dalla commissione. Seguito da un corso di formazione, i candidati avrebbero sperato di essere inseriti nella graduatoria per diventare dirigenti scolastici.

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21enne trovato senza vita, indagini in corso

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Il tragico ritrovamento

Un giovane di 21 anni è stato rinvenuto senza vita con il volto irriconoscibile nella mattinata odierna, a poche distanze dal Vaticano. A causa dell’intervento della polizia, via Aurelia è stata momentaneamente chiusa.



Un passante, mentre transitava lungo via Aurelia, ha notato il corpo del giovane già privo di vita sul marciapiede, nei pressi del civico 80. L’attenzione è stata attirata dalla vicinanza con via del Crocifisso e dalla Passeggiata del Gelsomino, luogo noto per la vista panoramica su San Pietro.

Il ponte all’altezza di via Aurelia 80.

Intervento della polizia

Le volanti della polizia di stato sono arrivate sul luogo in breve tempo. Gli agenti hanno transennato l’area interessata e hanno iniziato subito i rilievi per tentare di ricostruire la dinamica della morte del giovane. Per facilitare l’intervento delle forze dell’ordine, è stata disposta una chiusura temporanea tra via di Porta Cavalleggeri e Piazzale Gregorio VII.

Chi era il giovane trovato morto

Il corpo appartiene a un ragazzo di ventuno anni. In principio, i soccorritori supposero che si trattasse di una donna, in quanto il volto presentava gravi ferite che lo rendevano irriconoscibile. Al momento, non è noto il nome della vittima né le circostanze che hanno portato alla sua morte. Alcuni suppongono che il giovane possa aver perso la vita cadendo dal Ponte del Papa, che attraversa via Aurelia proprio in quel punto.

Le ipotesi in esame: indagini in corso

Una volta ricevuta la segnalazione, gli agenti della polizia di stato sono immediatamente intervenuti sul luogo per iniziare i rilievi. L’obiettivo è di fare chiarezza sulle circostanze della morte del giovane e individuare eventuali responsabilità. Una delle ipotesi considerate è quella del gesto volontario, cioè il giovane potrebbe essersi gettato dal ponte. Tuttavia, non si esclude che possa aver perso l’equilibrio mentre era sul ponte, precipitando di conseguenza.

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Carabinieri sorprendono e arrestano nuovamente il sospettto

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Un anziano condannato evade dalla casa arresti

Un uomo condannato per guida in stato di ebbrezza a fine aprile, evase dalla sua casa a neanche due settimane dall’inizio degli arresti domiciliari. Subito dopo, è stato di nuovo arrestato.

Due settimane fra arresto, fuga e ritorno ai domiciliari

La storia riguarda un nativo di Serrone, di 84 anni, che in meno di due settimane è passato dagli arresti domiciliari all’evasione, per poi tornare ai domiciliari. L’uomo è stato arrestato a fine aprile dai carabinieri di Piglio dopo che la condanna nei suoi confronti, per simulazione di reato e guida sotto l’influenza risalenti ad un periodo compreso fra il 2010 e il 2016, è diventata definitiva.

Tuttavia, nonostante l’età avanzata e gli anni passati, l’uomo non ha rispettato i termini dei suoi arresti domiciliari. Infatti, a nemmeno una settimana dall’inizio della pena di 8 mesi e 20 giorni, a cui si è aggiunta una multa di 600 euro, è fuggito.

L’evasione dopo una settimana

L’84enne, pur essendo agli arresti domiciliari, ha deciso di mettersi alla guida della sua automobile e andare in giro per le strade del suo comune, Serrone.

Sorpreso ubriaco alla guida di un’auto: dopo oltre 10 anni scattano i domiciliari per un 84enne

Dopo quattordici anni, l’uomo di 84 anni è stato condannato alla pena degli arresti domiciliari, emessa lo scorso 24 aprile 2024 dall’ufficio Siep della Procura della Repubblica presso il tribunale di Frosinone. Tuttavia, mentre guidava per le strade del paese, è stato notato dai carabinieri di Piglio, che lo hanno arrestato di nuovo per il reato di evasione. 

Il ritorno ai domiciliari

Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato riaccompagnato a casa sua, dove ha atteso l’udienza di convalida presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone. Al termine dell’udienza, l’arresto è stato convalidato e nei confronti dell’ottantaquattrenne è stata nuovamente applicata la misura degli arresti domiciliari.

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Blitz di 150 agenti a Tor Bella Monaca, la più grande piazza di spaccio d’Europa

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L’inizio dell’operazione a Torre Maura

Mercoledì 8 maggio, alle 7 di mattina, è iniziata l’operazione di bonifica della piazza di spaccio a Torre Maura. Oltre 150 uomini, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili, hanno preso parte all’operazione.



Il blitz al “Ferro di Cavallo”

La bonifica si è concentrata sulla zona del “ferro di cavallo” a Tor Bella Monaca, nota per essere la piazza di spaccio più grande d’Europa. L’operazione, iniziata intorno alle ore 7, ha coinvolto oltre 150 unità tra carabinieri, poliziotti, agenti della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale. Gli uomini hanno eseguito sopralluoghi nelle cantine e nei garage dei palazzi popolari della zona, spesso utilizzati da spacciatori e criminali per nascondere bottini di rapine e droga.

Controlli a case popolari

Le forze dell’ordine hanno controllato anche altri immobili, tra cui garage e seminterrati, tutti occupati abusivamente e trasformati in centri di spaccio. “È un’operazione legalità, che segue lo sgombero di martedì nel centro sociale occupato da 32 anni, in previsione del cantiere del “Pui” con i fondi del Pnrr”, ha spiegato Nicola Franco, presidente del VI municipio Le Torri, presente sul posto durante l’iniziativa di riqualifica del “ferro di cavallo”.

Scoperti box abusivi

I controlli effettuati questa mattina sono stati eseguiti su un terzo dei box totali. Si tratta dei primi duecento dei seicento che si trovano nel “ferro di cavallo”. Nei prossimi giorni, le unità coinvolte nell’operazione controlleranno i restanti 400 box per poi procedere alla demolizione delle opere abusive e la rimozione totale dei rifiuti.

Sgombero di un centro sociale

L’operazione di riqualificazione della più grande piazza di spaccio europea segue l’intervento di sgombero eseguito il 7 maggio nel centro sociale autogestito “Torre Maura occupata” in via delle Averle, nella periferia di Roma. Il centro sociale era occupato da 32 anni da alcuni membri dell’area anarchica e sarà trasformato in un centro per i servizi sanitari sul territorio di Torre Maura, gestito dalla Asl Roma 2.

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Tragica morte su via del Mare: uomo investito da furgone muore istantaneamente

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Incidente sulla Via del Mare

Uno scontro veicolare si é verificato questa mattina, mercoledì 8 maggio 2024, sulla Via del Mare in direzione Ostia. Attualmente, i caschi bianchi stanno eseguendo gli accertamenti necessari.



I Dettagli dell’Incidente

L’incidente si é verificato verso le 5 del mattino, all’altezza del chilometro 10250 della Via del Mare. Un uomo é stato investito da un furgone della Volkswagen Transporter ed é deceduto sul posto.

Il conducente del furgone, un uomo di 57 anni, ha immediatamente fermato il veicolo. Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale del gruppo X Mare sono arrivati sul posto per eseguire i rilievi di rito e gestire il traffico.

Limitazioni al Traffico

Non appena l’allarme é stato dato, sono intervenuti i vigili urbani e il personale sanitario del 118. Per permettere i soccorsi, poi rivelatisi inutili, e lo svolgimento dei rilievi tecnici, il traffico nel tratto interessato procede a senso unico alternato.

Investigazioni sulla Vittima e sulla dinamica dell’Incidente

L’uomo travolto dall’incidente é deceduto sul posto a causa dell’impatto. Ancora non si conosce la sua identità: l’uomo non aveva con sé i documenti al momento dell’incidente. Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale stanno lavorando per risalire all’identità della vittima, che al momento resta sconosciuta.

Sono inoltre in corso i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. Per questo motivo, i caschi bianchi hanno chiuso una corsia del tratto interessato e interpellato il conducente del furgone, che sarà sottoposto a tutti gli esami di routine.

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