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SCUOLA La ministra Azzolina sfida Salvini in uno scontro in tv

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SCUOLA La ministra Azzolina sfida Salvini in uno scontro in tv

SCUOLA La ministra Azzolina sfida Salvini in uno scontro in tv.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sfida Matteo Salvini: “La scuola riaprirà regolarmente il 14 settembre ed escludo nuovi lockdown. Ora sappiamo cosa fare, ma serve la responsabilità di tutti. Mi attaccano ma ora vado in tv e spiego io. Adesso basta, ho sbagliato a non farlo prima. Dai sindacati mi aspetto collaborazione. Per settembre saremo pronti, ma ognuno deve fare la propria parte. Non si può sempre dire no a tutto, a ogni tentativo di innovazione, serve coraggio. Ho sbagliato a non andare prima in tv, ma non c’era un attimo di tempo vista l’emergenza che stavamo affrontando. In questo momento c’è troppa disinformazione sulla scuola. La scuola in questo ultimo periodo è utilizzata per lucrare consenso.

Tutti quelli che criticano oggi sono gli stessi che hanno continuamente tagliato fondi. La destra ha tolto 8 miliardi e creato le classi pollaio. Oppure ne parla chi non se n’è mai occupato o l’ha denigrata. Quindi ho deciso di usare tutti i mezzi per dare informazioni direttamente. Ho il dovere di parlare alle famiglie, al personale scolastico, al Paese. Mi piacerebbe una sfida sulla scuola AzzolinaSalvini in un confronto televisivo. Capisco che lui appartiene a quel centrodestra che diceva ‘con la cultura non si mangia’. Quindi probabilmente non ama né i musei, né i teatri, né i cinema. Per me rappresentano luoghi di cultura. Portare gli studenti anche lì, al di là dell’aula scolastica, è un modo per avvicinare tantissimi ragazzi, anche con poche possibilità economiche, nei luoghi dove si fa cultura.

Salvini da una parte dice prima gli italiani, poi dice che dobbiamo copiare dagli altri. Forse farebbe meglio a guardare quel che stiamo facendo piuttosto che stare vicino ai fenicotteri rosa gonfiabili. Al ministero stiamo lavorando dalla mattina alla sera per riportare tutti a scuola a settembre. Ha detto anche che non si sa quando ricomincia la scuola, si rende conto? Quante volte lo dobbiamo dire che il 14 settembre la scuola ricomincia per tutti e che dal primo settembre partono i recuperi. Sono una donna, sono un ministro Cinque stelle, sono giovane. C’è l’idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l’abilitazione all’insegnamento, specializzazioni. Adesso, anche basta.

In realtà la scuola viene usata per prendere consenso elettorale e se restiamo così non cambierà mai nulla. E invece è una cosa serissima. Siccome oggi la scuola parla alla metà delle famiglie del Paese, a 8 milioni di studenti, a 1.250.000 circa di lavoratori, questo fa sì che ci sia un’attenzione forte che in passato non c’è stata. In realtà stiamo facendo cose meravigliose per la scuola italiana a partire dalla digitalizzazione delle graduatorie provinciali che danno anche ai giovani la possibilità di iniziare il percorso all’insegnamento. Giovani che sono sempre maltrattati. Nel decreto Rilancio c’è un’enorme novità sfuggita quasi a tutti. Sulle classi più numerose possiamo iniziare, compatibilmente con gli spazi, a derogare.

Non possiamo eliminare le classi pollaio, create dalla legge Gelmini che obbliga a non scendere sotto i 27 alunni, in un mese e mezzo, ma è l’inizio di un processo. Quando arriveranno i soldi del Recovery Fund li utilizzeremo anche per questo obiettivo. Edilizia scolastica, meno alunni per classe e innovazione didattica, come ci chiedono gli studenti. In Cdm avevo chiesto un miliardo in più sulla scuola, che arriverà. Il Mef non può avere dei dubbi. Isoldi alla scuola servono, servono le assunzioni. Punto. Servono per dare stabilità ai vincitori di concorso, agli studenti, alle famiglie. La scuola non è una spesa ma un investimento per il futuro del Paese. Deve essere chiaro a tutti.

Ora non ci sarà più un lockdown generalizzato come quello che c’è stato, siamo molto più pronti. Nelle linee guida riportiamo quel che il ministero della Salute ha detto si deve fare se si dovessero verificare contagi nelle scuole. Ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti, a partire dalla misurazione della temperatura a casa. Se un bambino ha 37,5 non lo mettiamo sugli autobus, non lo facciamo uscire da casa, non mettiamo in pericolo gli altri. Prevenzione e precauzione. Ho voluto la nomina di Arcuri per velocizzare le tempistiche. Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto Semplificazioni e lì ci sono i poteri da commissario straordinario per Arcuri per avviare immediatamente tutto.

Ma anche qui solo polemiche. Prima ci portano ad esempio la bella scuola dei paesi scandinavi, poi quando proviamo a rendere più bella la scuola in Italia solo chiacchiere. I nuovi banchi serviranno a costruire una scuola innovativa. Stiamo anche scrivendo le linee guida sulla didattica a distanza per colmare il vuoto che c’era. Poi si penserà al contratto nazionale. Abbiamo creato un modello unico nazionale, il Pei digitalizzato (Piano educativo individualizzato). Una innovazione enorme che aiuterà la vita degli studenti disabili: potranno accedervi neuropsichiatri, i docenti, le famiglie. Si aspettava da anni. Sulle procedure di mobilità dei docenti ci dicevano a marzo che non dovevamo fare nulla.

Ora 55.000 insegnanti hanno avuto il trasferimento e si avvicineranno alle loro famiglie. Mi hanno accusata di omicidio colposo per averli previsti in presenza. Una volta fatti mi arrivano le lettere di ringraziamento di docenti e famiglie. Altri paesi hanno cancellato gli esami di Stato, noi no. C’è chi dice che hanno preso voti troppo alti e chi dice che sono aumentate le bocciature. A me interessa che gli studenti siano tornati a scuola. Avrei voluto accanto a me molti italiani, a Bergamo, per percepire nel giorno della maturità l’emozione di tutti per il grande segnale che abbiamo dato a questo territorio che ha sofferto moltissimo. Infine, le reggenze dei presidi non finiranno ma saranno di numero inferiore perché assumeremo altri dirigenti scolastici”.

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Attualità

Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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Roma e dintorni

Roma bloccata da Pride e Duran Duran, ecco le strade chiuse nel weekend nero

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Roma bloccata da Pride e Duran Duran, ecco le strade chiuse nel weekend nero

Weekend nero per il traffico a Roma dove da oggi, sabato 14 giugno, si concentrano tre eventi in contemporanea con un impatto inevitabile sulla viabilità cittadina con strade chiuse e deviazioni.

Le zone interessate oggi

Per il Giubileo dello Sport che si celebra in questo fine settimana, dalle 18 alle 19.30 di oggi è in programma la sfilata dei partecipanti verso San Pietro che passerà su via del Corso, via Tomacelli, ponte Cavour, piazza dei Tribunali, piazza Pia e via della Conciliazione. Possibili rallentamenti o deviazioni per le linee dei bus.

Anche in occasione del Roma Pride di oggi pomeriggio verranno deviate le linee di bus. Il corteo sfilerà, dalle 14 alle 20, tra piazza della Repubblica e viale delle Terme di Caracalla percorrendo viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena.

Blocchi e deviazioni domani

Invece, domenica e lunedì, dalle 21, al Circo Massimo è in programma il concerto dei Duran Duran. Dalle 16 di domenica verrà chiusa via dei Cerchi. Dalle 18, sia domenica che lunedì, le limitazioni alla circolazione saranno estese a via del Circo Massimo (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), via della Greca (direzione via di Santa Maria in Cosmedin), via dell’Ara Massima di Ercole. Dalle 21, domenica e lunedì, ulteriori chiusure scatteranno in via del Circo Massimo (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), via della Greca (direzione via del Circo Massimo). Deviate le linee di bus.

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