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Cronaca

“Sono Manuel e sono morto”: su Tik Tok l’avatar del bimbo morto a Casal Palocco

“Sono Manuel e sono morto”. L’intelligenza artificiale fa tornare in vita la vittima dei TheBorderline

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“Sono Manuel e sono morto”: su Tik Tok l’avatar del bimbo morto a Casal Palocco

Sono Manuel e sono mortoUn gruppo di youtuber mi ha ucciso. Vorrei raccontarvi la mia storia, quella che riguarda il tragico incidente che mi ha strappato via da questo mondo“. A parlare è Manuel Proietti, il bimbo di 5 anni che ha perso nell’incidente di Casal Palocco. O meglio, la sua riproduzione virtuale, creata, secondo quanto riporta La Repubblica, con l’intelligenza artificiale.

Quest’ultima è stata immortalata in alcuni video, che avrebbero iniziato a circolare su Tik Tok sin dal giorno della morte del piccolo. Ben 7 i filmati pubblicati, in cui questo ‘avatar’ ripercorre le tappe dell’orrore, “vissuto accanto a mia madre e alla mia adorata sorellina“. E in ogni video l’immagine del bimbo non è mai la stessa, ma cambia sia nel volto che nella voce.

Ad esempio, in uno è ritratto come un manga che, accanto ad un gruppo di angiolette, si sofferma con rammarico sul suo destino. “La mia vita – racconta – è distrutta a causa di una sfida folle. Questi youtubers cercavano fama e followers cercando di far ridere gli spettatori“. In un altro, invece, si vede il luogo dell’incidente e il bimbo che addirittura rievoca i momenti dello scontro.

Non ho avuto tempo di capire cosa stava accadendo – aggiunge – Il dolore è stato immediato. I medici hanno tentato disperatamente di salvarmi la vita, ma alla fine sono morto all’ospedale Grassi di Ostia“. La voce del bambino è robotica, ricreata grazie a un sintetizzatore vocale. E gli errori, anche vistosi, non mancano. Ma ciò non ha impedito ai video di ricevere 2,5 milioni di visualizzazioni. Oltre a numerosi commenti.

Cronaca

L’improvviso crollo di un uomo durante una chiamata telefonica

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L’improvviso crollo di un uomo durante una chiamata telefonica

ChocSottoIlSole Un uomo di 57 anni crolla e muore in piena stazione a Roma per un malore misterioso legato al caldo opprimente? Scopri i dettagli che stanno facendo discutere!

La scena del dramma

Immaginate la calura estiva che avvolge Roma, quando un uomo di 57 anni, in attesa del treno alla stazione Stella Polare di Ostia, si ritrova improvvisamente al centro di un evento tragico. Stava parlando al telefono sotto il sole cocente, circondato da altri passeggeri, quando un malore improvviso lo ha fatto crollare a terra, lasciando tutti senza fiato.

Il malore fatale e le reazioni

Le prime testimonianze parlano di un infarto probabile, scatenato forse dal caldo eccessivo che non dà tregua alla Capitale. I soccorsi sono stati chiamati all’istante, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare: era già deceduto. Le persone presenti sono rimaste sotto shock, con il corpo coperto da un telo in attesa degli interventi, mentre la vita in stazione proseguiva senza interruzioni. Una vicenda che fa riflettere su quanto il clima possa nascondere pericoli inaspettati.

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Cronaca

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

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La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!

L’audio rivelatore

Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?

Chi era Rexal Ford

E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.

I viaggi a Malta e in Russia

Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?

Chi era la moglie Stella

E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!

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