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Torre Gaia: cliente non paga la prestazione sessuale e viene sequestrato

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Torre Gaia: cliente non paga la prestazione sessuale e viene sequestrato

I negoziati sono terminati il primo dei tre giorni di questa vicenda di sequestro a Torre Gaia. Quando il trans e i suoi due complici hanno capito che non sarebbero stati pagati hanno sequestrato e legato il malcapitato. Una vicenda che da una risposta univoca alla domanda “a Roma c’è un problema di prostituzione”? Decisamente Sì.

Il cliente “furbetto” è stato seviziato per tre giorni da questi tre individui scatenati, convinti che la moglie avrebbe pagato il riscatto. Non poteva muoversi e legato com’era, con braccia e gambe tenute strette, non ha potuto chiamare aiuto. Poi la vicenda cambia ad un tratto tono: un frangente, un solo attimo disponibile nel quale l’uomo è riuscito a salvarsi. Lo avevano lasciato momentaneamente slegato dopo una lunga discussione e lui ha attirato l’attenzione dei vicini dalla finestra.

La fine del sequestro a Torre Gaia

All’arrivo del 112, chiamato da una residente del quartiere (che deve aver avuto una mattinata assai particolare) i sequestratori sono andati in panico. Prima hanno barricato la porta, poi si sono invece consegnati senza opporre resistenza.

La loro versione combacia con in fatti “non ci ha pagato, a noi quei soldi servivano e abbiamo fatto la cosa più logica”. Un affare losco nella Roma buia, sconosciuta ai più, che invece ha ancora molto da dire sull’argomento. Un giro di prostituzione che inizia dalle strade, passa per gli appartamenti del ceto medio e finisce con il finire della scala sociale. Dal più povero al più ricco c’è da aver sospetto di tutti coloro che frequentino questi ambienti.

L’uomo in questo caso rappresenta il rischio di far parte di questi ambienti, la sua pelle tumefatta ne è la prova.

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

Scopri il mistero inquietante di una donna scomparsa a Villa Pamphilj! 🕵️‍♀️ #MisteroVilla

Nel cuore di Roma, un enigma affascinante sta catturando l’attenzione di curiosi e appassionati di storie vere: una donna che si faceva chiamare Stella Rexal Ford e che sembrava alla ricerca di location perfette per un film. Immaginate di camminare tra i vialetti ombrosi di Villa Pamphilj, uno dei parchi più suggestivi della città, e di imbattervi in indizi che suggeriscono una vita avvolta nel mistero. Chi era davvero questa figura enigmatica, e cosa la legava a un progetto cinematografico che potrebbe nascondere colpi di scena inaspettati? L’immagine di una coppia nel parco, catturata in un momento sospeso, alimenta le speculazioni su ciò che potrebbe essere accaduto.

Un’identità avvolta nel velo del segreto

Stella Rexal Ford non era il suo vero nome, ma un alias che ha alimentato teorie su una vita doppia o su un passato nascosto. Fonti vicine alla storia parlano di una donna affascinante, sempre in cerca di ispirazione per produzioni cinematografiche, con Villa Pamphilj come sfondo ideale per scene drammatiche. I dettagli emergono piano, lasciando spazio a domande che tengono i lettori col fiato sospeso: era un’attrice in incognito o qualcosa di più?

Le location del destino

Tra i paesaggi iconici di Roma, la ricerca di location per film da parte di Stella ha preso una svolta intrigante, con Villa Pamphilj al centro di tutto. Immaginate le telecamere pronte a catturare l’essenza di questo luogo storico, ma con un twist che nessuno si aspettava. Cosa potrebbe aver scoperto durante le sue esplorazioni, e come ha influenzato il corso degli eventi? Questa caccia al tesoro cinematografico nasconde dettagli che potrebbero rivelare molto di più di quanto sembri, attirando l’interesse di detective improvvisati e amanti del cinema.

Il fascino di una storia irrisolta

Le indagini continuano a dipanare fili di una trama che mescola realtà e finzione, con Villa Pamphilj come testimone silenzioso. Restate sintonizzati per scoprire se questo mistero troverà una risposta, o se rimarrà un capitolo aperto nell’affascinante libro di Roma. 😲

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