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Quarticciolo, Trovato un egiziano sgozzato sulla Togliatti. Ancora da capire il movente

Un uomo di 30 anni, di origine egiziana e non regolare sul territorio italiano, è stato rinvenuto all’alba di ieri mattina in via Palmiro Togliatti, zona Quarticciolo, a Roma. Era riverso sul terreno con profonde ferite al volto e al collo. Non ci sono indizi su chi possa averlo ferito così gravemente in quanto nessun testimone pare abbia visto l’incidente. I sanitari del 118, chiamati dai passanti che lo hanno trovato, e i carabinieri del Nucleo Radiomobile e Casilina sono intervenuti sulla scena. L’uomo è stato trasportato in stato di emergenza al Policlinico Casilino, dove è rimasto fino al pomeriggio per le cure e l’osservazione. Era sotto l’effetto di droghe e non ha voluto rispondere alle domande dei militari che stanno investigando sull’accaduto. Non si esclude nessuna possibilità, compresa l’idea che l’uomo possa essere riluttante a spiegare l’accaduto per nascondere eventuali attività illegali.
Il ritrovamento è stato segnalato da diverse chiamate al 112 intorno alle 6.30 di ieri mattina. L’uomo aveva una ferita profonda dal collo alla guancia, probabilmente causata da un pezzo di bottiglia, e si trovava in terra in via Palmiro Togliatti, proprio davanti al civico 966. Era talmente ferito da avere problemi nel parlare. I primi a intervenire sono stati i paramedici del 118, che successivamente hanno avvisato i carabinieri. L’uomo è stato trasportato in ospedale dove è stato ricoverato in stato di emergenza, ma non era in pericolo di vita.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo Radiomobile e della compagnia Casilina. Hanno più volte cercato di ottenere informazioni dalla vittima, ma non ha mai voluto rispondere alle loro domande. È risultato positivo ai test antidroga eseguiti in ospedale e non aveva permesso di soggiorno. Non ha precedenti penali, ma l’ora e il luogo in cui è stato trovato suggeriscono che fosse coinvolto nel traffico di droga. Nessuna delle persone che hanno soccorso l’uomo ha fornito indizi utili, tutti sostengono di essere arrivati sul posto dopo l’accaduto. Le telecamere di sorveglianza della zona stanno ora venendo esaminate per cercare il colpevole.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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