Cronaca
Cronaca di Roma – A Vigne Nuove un Impiegato 49enne accoltellato rischia la vita

Cronaca Roma – Notizia arrivata nemmeno un’ora fa in redazione. I Carabinieri di Monte Sacro hanno arrestato, in flagranza di reato, un ragazzo 27enne, che era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in caserma per altre vicende, e c he allo stato attuale è gravemente indiziato del reato di tentato omicidio ai danni di un impiegato romano di 49 anni.
La lite a Vigne Nuove
Secondo quanto emerso dai Carabinieri di Roma, i due già si conoscevano e da quanto emerso la mattina presto del 12 giugno, c’è stato l’accoltellamento. Tutto è iniziato però nella notte, con uno scambio di messaggi, scaturita per motivi ancora in corso di accertamento e culminata con minacce da parte dell’indagato ed un intimidatorio invito alla vittima a presentarsi per un incontro chiarificatore sotto la propria abitazione in via Giovanni Pastrone, zona Vigne Nuove, dove lo avrebbe accoltellato all’addome.
Le urla hanno messo paura alla gente del posto che affacciandosi dalle finestre hanno visto tutti e due sporchi di sangue e in particolare il ferito seduto su una sedia, mentre si teneva la mano sul fianco da dove usciva copiosamente sangue e hanno allertato il 112. I Carabinieri intervenuti hanno sentito il 27enne che ha cercato di sviare le indagini, raccontando di una fantomatica rapina che il ferito aveva subito ad opera di due sconosciuti ma le accurate indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro, hanno consentito di accertare che tale versione era inverosimile in quanto in contrasto con le risultanze investigative sin da subito emerse.
Nell’area retrostante il luogo in cui erano accaduti i fatti, nascosto da una siepe, i Carabinieri hanno rinvenuto un coltello da cucina con manico e lama in ferro delle dimensioni complessive di 28 cm, su cui erano ben visibili tracce ematiche. La vittima è stata trasportata da personale del 118 presso ospedale “Sandro Pertini” in codice rosso, dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per una lacerazione polmonare e una frattura costale sinistra e ricoverato in prognosi riservata.
Il 27 enne romano, già con diversi precedenti e conosciuto nel quartiere per la sua condotto non esemplare è stato subito portato a Regina Coeli in attesa della convalida dell’arresto da parte del giudice del Tribunale di Roma.
Cronaca
La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!
L’audio rivelatore
Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?
Chi era Rexal Ford
E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.
I viaggi a Malta e in Russia
Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?
Chi era la moglie Stella
E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!
Cronaca
Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

MeningiteSconvolgente: Un bimbo di 4 anni dal Camerun arriva in Italia e scatena un caso misterioso che ha allarmato le autorità! #EmergenzaSalute #Migranti
Un piccolo migrante di appena 4 anni, proveniente dal Camerun, ha catturato l’attenzione delle autorità sanitarie italiane dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito prima a Catania, poi all’inizio del mese a Roma. I test hanno rivelato che è affetto da meningite da meningococco, una malattia che ha fatto scattare indagini approfondite e lasciato tutti a chiedersi come sia successo. Le Asp di Roma, Catania e Agrigento sono già al lavoro per ricostruire ogni spostamento del bambino, alimentando la curiosità su possibili rischi nascosti.
Gli Sviluppi Inaspettati
Non è ancora chiaro dove e quando il bimbo abbia contratto la meningite, ma le misure di precauzione sono scattate in fretta per evitare sorprese. In particolare, gli autisti dei pullman utilizzati per i trasferimenti del bambino e della sua famiglia sono stati contattati e dovranno sottoporsi a profilassi immediata. Intanto, per gli altri migranti che hanno viaggiato con lui, non c’è motivo di panico: sono stati tutti controllati e nessuno ha mostrato segni della malattia, anche se la storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso.
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