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“Custodia Contesa: Genitore Accusato di Maltrattamenti per il Taglio di Capelli in Stile Juventus Senza Consenso dei Figli”

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“Custodia Contesa: Genitore Accusato di Maltrattamenti per il Taglio di Capelli in Stile Juventus Senza Consenso dei Figli”

Un taglio di capelli come reazione: processo per maltrattamenti

Un uomo è attualmente sotto processo per maltrattamenti dopo aver rasato i capelli dei figli con il simbolo della Juventus, come vendetta nei confronti del compagno della sua ex moglie. Durante l’udienza, è emersa la testimonianza della madre, che ha rivelato l’esistenza di altri episodi di violenza.

Le ragioni dietro il gesto

Il padre, un uomo di 53 anni originario di Torino, avrebbe deciso di infliggere questa punizione ai due bambini fra il febbraio e il marzo del 2022, in un tentativo di nuocere all’attuale compagno della ex moglie, un tifoso della Roma. Durante il procedimento legale contro di lui, è stata riportata una frase particolarmente toccante che l’uomo avrebbe rivolto ai bambini una volta completato il taglio: “Adesso chissà cosa penserà di voi”. La testimonianza della madre, ascoltata il 17 settembre, ha suscitato forte emozione in aula.

Racconti della madre in aula

La madre dei bambini, ex consorte dell’imputato, ha spiegato al pubblico ministero Claudia Alberti quanto fosse difficile per i ragazzi affrontare il mondo esterno dopo l’accaduto. “Non volevano mostrare il loro aspetto e si sentivano a disagio; tanto è vero che durante tutto l’anno scolastico portavano il cappuccio tirato su”, ha raccontato la donna. Inoltre, ha sottolineato che non si è trattato di un episodio isolato: “Un’altra volta, uno dei bambini è tornato a casa con una bruciatura al viso, che gli ha lasciato una cicatrice. Non so cosa sia successo”.

Altri episodi di violenza

La testimonianza della madre ha rivelato anche episodi di violenza fisica. “Mio figlio maggiore mi ha raccontato di aver ricevuto un colpo in testa con una padella, solo perché aveva detto di essere stato con me e il mio compagno”, ha dichiarato. In un’altra occasione, il più giovane è tornato a casa con un gonfiore sul naso. “Era il maggiore a raccontarmi che, dopo aver saputo della mia relazione, il padre lo aveva schiaffeggiato così forte da fargli sbattere la testa contro il tavolo”, ha aggiunto con preoccupazione.

Punizioni e conseguenze emotive

L’ex moglie ha inoltre descritto le punizioni severe che i bambini subivano dal padre. “Se scopriva che avevano trascorso del tempo con il mio nuovo compagno, li costringeva a rimanere seduti per terra, senza la possibilità di giocare”, ha dichiarato. Questi comportamenti avrebbero avuto un impatto significativo sui bambini, spingendoli a diventare sempre più irascibili e inclini a lanciare oggetti in segno di frustrazione.

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!

In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.

Le Prime Indagini

Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.

Impatto sulla Comunità

La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!

Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?

La Trappola Orchestrata

Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.

Rivelazioni Sconvolgenti

Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.

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