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Un Esperto Appassionato: Il Tuo Ally nella Cura dei Pazienti

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Un Esperto Appassionato: Il Tuo Ally nella Cura dei Pazienti

# Ricordo di Luca Di Santo: un infermiere esemplare

I colleghi di Luca Di Santo, un infermiere di 36 anni del Policlinico di Tor Vergata, hanno condiviso il loro affetto e apprezzamento per un professionista che si è spento a causa di una malattia incurabile. La sua dedizione al lavoro e il suo approccio empatico nei confronti dei pazienti lo hanno reso un modello da seguire.

La vita di Luca: passione e amore per il lavoro

Luca Di Santo ha lavorato nella divisione di Psichiatria del Policlinico di Tor Vergata, dove ha servito come infermiere con passione fino alla sua prematura scomparsa la settimana scorsa. Solo alcune settimane prima, era diventato padre, un’esperienza che avrebbe sicuramente arricchito la sua vita.

Dopo aver conseguito lauree in Scienze Infermieristiche e Psicologia Neurocognitiva, Luca ha coltivato anche una passione per la musica. Suonava la chitarra e ha introdotto il concetto di musicoterapia nel suo ambiente di lavoro, utilizzando la musica come mezzo per portare sollievo ai pazienti. La sua natura altruista e solare ha sempre illuminato le stanze in cui lavorava.

Sperando di lasciare un segno profondo, prima di andare via, Luca ha condiviso una citazione di Khalil Gibran sul suo profilo Facebook: “Il fiume non può tornare indietro, nessuno può tornare indietro.” Quest’affermazione riflette il suo stato d’animo e la consapevolezza riguardo alla propria vita e destino.

Il direttore della UOC direzione infermieristica del Policlinico, Alessandro Sili, ha commentato: “Con dignità hai affrontato quello che la vita ti ha riservato, come il fiume che diventa oceano. La comunità infermieristica ti porterà nei cuori come un esempio di vita”.

I messaggi di affetto da pazienti e colleghi

Non appena la notizia della scomparsa di Luca ha iniziato a circolare, hanno affollato i social media messaggi di ricordo da parte di pazienti e colleghi, esprimendo profonda ammirazione. Valerio, un ex compagno di studi, ha descritto un episodio che evidenzia la bontà di Luca: “Quando avevo un attacco di panico durante un corso di infermieristica, lui si accorse e mi aiutò a calmarmi. Non lo dimenticherò mai”.

Anche Maria Cristina, una paziente, ha condiviso la sua esperienza: “Quando eravamo ricoverati e lui ci parlava, ogni sua parola era incantevole. Avevi una forza incredibile, Luca. Gli angeli ti hanno accolto in paradiso”. Questi ricordi toccanti rivelano quanto impatto abbia avuto nella vita delle persone che ha incontrato.

La scomparsa di Luca Di Santo lascia un vuoto incolmabile, ma il suo spirito e la sua dedizione vivranno nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

Scopri il mistero inquietante di una donna scomparsa a Villa Pamphilj! 🕵️‍♀️ #MisteroVilla

Nel cuore di Roma, un enigma affascinante sta catturando l’attenzione di curiosi e appassionati di storie vere: una donna che si faceva chiamare Stella Rexal Ford e che sembrava alla ricerca di location perfette per un film. Immaginate di camminare tra i vialetti ombrosi di Villa Pamphilj, uno dei parchi più suggestivi della città, e di imbattervi in indizi che suggeriscono una vita avvolta nel mistero. Chi era davvero questa figura enigmatica, e cosa la legava a un progetto cinematografico che potrebbe nascondere colpi di scena inaspettati? L’immagine di una coppia nel parco, catturata in un momento sospeso, alimenta le speculazioni su ciò che potrebbe essere accaduto.

Un’identità avvolta nel velo del segreto

Stella Rexal Ford non era il suo vero nome, ma un alias che ha alimentato teorie su una vita doppia o su un passato nascosto. Fonti vicine alla storia parlano di una donna affascinante, sempre in cerca di ispirazione per produzioni cinematografiche, con Villa Pamphilj come sfondo ideale per scene drammatiche. I dettagli emergono piano, lasciando spazio a domande che tengono i lettori col fiato sospeso: era un’attrice in incognito o qualcosa di più?

Le location del destino

Tra i paesaggi iconici di Roma, la ricerca di location per film da parte di Stella ha preso una svolta intrigante, con Villa Pamphilj al centro di tutto. Immaginate le telecamere pronte a catturare l’essenza di questo luogo storico, ma con un twist che nessuno si aspettava. Cosa potrebbe aver scoperto durante le sue esplorazioni, e come ha influenzato il corso degli eventi? Questa caccia al tesoro cinematografico nasconde dettagli che potrebbero rivelare molto di più di quanto sembri, attirando l’interesse di detective improvvisati e amanti del cinema.

Il fascino di una storia irrisolta

Le indagini continuano a dipanare fili di una trama che mescola realtà e finzione, con Villa Pamphilj come testimone silenzioso. Restate sintonizzati per scoprire se questo mistero troverà una risposta, o se rimarrà un capitolo aperto nell’affascinante libro di Roma. 😲

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