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Marino celebra un secolo di Festa dell’Uva: scopri il programma imperdibile dal 3 al 7 ottobre 2024!

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Marino celebra un secolo di Festa dell’Uva: scopri il programma imperdibile dal 3 al 7 ottobre 2024!

Un’importante manifestazione culturale e storica attende i visitatori quest’anno nei Castelli Romani: la Sagra dell’Uva di Marino. Questo evento, giunto alla sua centesima edizione, si terrà dal 3 al 7 ottobre. Famosa per le sue fontane che zampillano vino, la sagra promette un ricco programma d’intrattenimento, permettendo agli ospiti di immergersi in un’atmosfera festiva caratterizzata da musica, spettacoli teatrali e tradizioni storiche.

Gli eventi in programma il 3 e 4 ottobre

Le celebrazioni prenderanno il via il 3 ottobre alle 17.30, con un convegno dedicato alla figura della Madonna e la presentazione del Palio. In seguito, si terrà un affascinante corteo, a cui seguirà il concerto del Banco del Mutuo Soccorso. Il giorno seguente, il 4 ottobre, gli stand apriranno le loro porte alle 10.30, dando inizio ad una giornata ricca di attività. Nel pomeriggio, gli spettatori potranno assistere alla commedia dialettale “A Cavisa de Dragone”, un tributo a Franco Negroni, mentre le esibizioni musicali spazieranno dalla musica classica a quella romana, chiudendo la serata in bellezza.

Il corteo e la rievocazione storica del 5 ottobre

Il 5 ottobre si apre con un gesto di solidarietà, la donazione di sangue, seguita da una passeggiata ad Albano Laziale. Il fulcro della giornata sarà il corteo storico delle 16, che culminerà nella rievocazione della storica vittoria di Lepanto. La serata promette di essere vibrante, con una varietà di eventi, tra cui spettacoli teatrali e il sorprendente Marino Emotional Show, per un sabato indimenticabile.

La chiusura della sagra il 6 e il 7 ottobre

Domenica 6 ottobre, i festeggiamenti continueranno con un trekking guidato e una suggestiva processione religiosa. Il momento culminante della giornata sarà il tradizionale miracolo delle fontane, che alle 17.30 verseranno vino. Infine, lunedì 7 ottobre, la sagra si concluderà con la replica degli stand e degli spettacoli, nonché con la cerimonia di conferimento delle cittadinanze onorarie. La serata si chiuderà con uno spettacolo pirotecnico visibile dall’area dello stadio comunale.

Informazioni pratiche per visitare la sagra

Per facilitare l’accesso all’evento, sono stati predisposti servizi navetta che collegano vari punti di parcheggio al centro storico di Marino. I parcheggi raccomandati includono quelli di Fienili, Cimitero e Palaghiaccio, garantendo così un arrivo senza stress e senza il problema del traffico.

Fonte Verificata

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

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La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.

È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.

Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.

Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.

Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.

In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.

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