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Morte di Margaret Spada, l’avvocato dei medici indagati dichiara: “Devastati, ma hanno rispettato il protocollo”

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Morte di Margaret Spada, l’avvocato dei medici indagati dichiara: “Devastati, ma hanno rispettato il protocollo”

Un’operazione di rinofiller finisce in tragedia

Secondo l’avvocato che rappresenta i due medici indagati per la morte di Margaret Spada, i suoi assistiti avrebbero seguito tutte le procedure previste. “Non ci sono due squadre, ma due famiglie devastate”, afferma il legale.

Procedura e indagini in corso

Il legale, Domenico Oropallo, che difende Marco Antonio Procopio e il padre, sottolinea che i medici coinvolti sono profondamente provati dall’accaduto e che esprimono vicinanza alla famiglia della giovane vittima. L’incidente è avvenuto il 4 novembre, quando Margaret Spada si è sentita male dopo l’anestesia locale somministrata in preparazione a un intervento di rinofiller. La giovane è deceduta tre giorni dopo presso l’ospedale Sant’Eugenio.

La difesa dei medici

L’avvocato Oropallo sostiene che “i miei assistiti ritengono di aver fatto ciò che il protocollo richiede”. La linea di difesa si concentra su tre fasi dell’evento: la fase preparatoria, la somministrazione dell’anestesia e la fase di rianimazione. Inoltre, l’avvocato sottolinea la necessità di approfondire anche i tre giorni di degenza ospedaliera.

Dubbi e verifiche

L’intervento programmato, precisato dall’avvocato come un sollevamento della punta del naso eseguibile in ambulatorio, è stato interrotto subito dopo l’anestesia a causa delle complicanze manifestate da Margaret Spada. L’autopsia sul corpo della giovane è prevista per oggi, e si concentrerà su diversi aspetti, come eventuali allergie e la verifica delle autorizzazioni e delle procedure di sicurezza dell’ambulatorio.

Documentazione e accertamenti

In merito alla presunta mancanza della cartella clinica, l’avvocato Oropallo ha dichiarato che tale documento non avrebbe “un’incidenza diretta su ciò che è avvenuto”. Spada aveva presentato le analisi di routine richieste per un intervento del genere, ma dopo l’accaduto resta ancora molto da chiarire sulle circostanze.

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

Scopri il mistero inquietante di una donna scomparsa a Villa Pamphilj! 🕵️‍♀️ #MisteroVilla

Nel cuore di Roma, un enigma affascinante sta catturando l’attenzione di curiosi e appassionati di storie vere: una donna che si faceva chiamare Stella Rexal Ford e che sembrava alla ricerca di location perfette per un film. Immaginate di camminare tra i vialetti ombrosi di Villa Pamphilj, uno dei parchi più suggestivi della città, e di imbattervi in indizi che suggeriscono una vita avvolta nel mistero. Chi era davvero questa figura enigmatica, e cosa la legava a un progetto cinematografico che potrebbe nascondere colpi di scena inaspettati? L’immagine di una coppia nel parco, catturata in un momento sospeso, alimenta le speculazioni su ciò che potrebbe essere accaduto.

Un’identità avvolta nel velo del segreto

Stella Rexal Ford non era il suo vero nome, ma un alias che ha alimentato teorie su una vita doppia o su un passato nascosto. Fonti vicine alla storia parlano di una donna affascinante, sempre in cerca di ispirazione per produzioni cinematografiche, con Villa Pamphilj come sfondo ideale per scene drammatiche. I dettagli emergono piano, lasciando spazio a domande che tengono i lettori col fiato sospeso: era un’attrice in incognito o qualcosa di più?

Le location del destino

Tra i paesaggi iconici di Roma, la ricerca di location per film da parte di Stella ha preso una svolta intrigante, con Villa Pamphilj al centro di tutto. Immaginate le telecamere pronte a catturare l’essenza di questo luogo storico, ma con un twist che nessuno si aspettava. Cosa potrebbe aver scoperto durante le sue esplorazioni, e come ha influenzato il corso degli eventi? Questa caccia al tesoro cinematografico nasconde dettagli che potrebbero rivelare molto di più di quanto sembri, attirando l’interesse di detective improvvisati e amanti del cinema.

Il fascino di una storia irrisolta

Le indagini continuano a dipanare fili di una trama che mescola realtà e finzione, con Villa Pamphilj come testimone silenzioso. Restate sintonizzati per scoprire se questo mistero troverà una risposta, o se rimarrà un capitolo aperto nell’affascinante libro di Roma. 😲

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