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Cronaca

Violazione delle norme dei medici sulle cardiopatie congenite, sentite anche le ex pazienti

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Violazione delle norme dei medici sulle cardiopatie congenite, sentite anche le ex pazienti

Margaret Spada è morta il 7 novembre, in seguito a un arresto cardiaco durante un intervento nello studio Procopio, accadimento che ha suscitato perplessità nell’analisi di autopsia. Il decesso si è verificato al Sant’Eugenio, con un arresto cardiaco che l’ha condotta al coma irreversibile e poi alla morte. L’esame autoptico ha suggerito l’ipotesi di una possibile malformazione congenita a livello del cuore, inducendo ulteriori accertamenti istologici.

I DUBBI

L’ipotetica condizione del cuore di Margaret potrebbe non essere emersa dall’elettrocardiogramma, ma sollecitata da fattori esterni, quali un dosaggio errato di anestetico. A tal proposito, la procura di Roma ha nominato il consulente Mauro Dauri per chiarire l’utilizzo dei farmaci. I medici ora indagati sono accusati di aver operato in una struttura non autorizzata e non attrezzata per gestire emergenze.

Margaret, 22 anni, era arrivata a Roma per un intervento di rinoplastica senza osteotomia nello studio dei Procopio. Dopo aver ricevuto l’anestesia locale, ha accusato un malore. L’autopsia contraddice la versione dei medici, suggerendo che l’operazione fosse già iniziata al momento del malore.

I PERMESSI

Riguardo i permessi dello studio, una precedente autocertificazione del 2009 indicava che lì si svolgessero solo visite pre e post-operatorie. Nonostante ciò, emergono testimonianze di interventi effettuati in quella sede. Altre pazienti hanno riferito di aver subito interventi nello stesso studio, accompagnati da lievi malori post-anestesia.

LE INDAGINI

Proseguono le indagini sullo studio Procopio da parte dei militari del Nas su disposizione del pm. Si indaga sulla presenza di defibrillatori o farmaci salvavita in studio. Conclusesi le indagini, l’Ordine dei Medici potrà aprire un fascicolo. I funerali di Margaret si terranno a Lentini, dove è stato proclamato il lutto cittadino, un momento che unirà la comunità nella condivisione del dolore per questa perdita.

Cronaca

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

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La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!

L’audio rivelatore

Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?

Chi era Rexal Ford

E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.

I viaggi a Malta e in Russia

Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?

Chi era la moglie Stella

E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

MeningiteSconvolgente: Un bimbo di 4 anni dal Camerun arriva in Italia e scatena un caso misterioso che ha allarmato le autorità! #EmergenzaSalute #Migranti

Un piccolo migrante di appena 4 anni, proveniente dal Camerun, ha catturato l’attenzione delle autorità sanitarie italiane dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito prima a Catania, poi all’inizio del mese a Roma. I test hanno rivelato che è affetto da meningite da meningococco, una malattia che ha fatto scattare indagini approfondite e lasciato tutti a chiedersi come sia successo. Le Asp di Roma, Catania e Agrigento sono già al lavoro per ricostruire ogni spostamento del bambino, alimentando la curiosità su possibili rischi nascosti.

Gli Sviluppi Inaspettati

Non è ancora chiaro dove e quando il bimbo abbia contratto la meningite, ma le misure di precauzione sono scattate in fretta per evitare sorprese. In particolare, gli autisti dei pullman utilizzati per i trasferimenti del bambino e della sua famiglia sono stati contattati e dovranno sottoporsi a profilassi immediata. Intanto, per gli altri migranti che hanno viaggiato con lui, non c’è motivo di panico: sono stati tutti controllati e nessuno ha mostrato segni della malattia, anche se la storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso.

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