Attualità
Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.
Indagini in corso
Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.
Rischi per la sicurezza
Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.
Reazione delle autorità locali
Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.
Attualità
Ex dg Atac Rettighieri fa causa a Cotral per un risarcimento da 200mila euro

CausaMiliardariaRoma #RicorsoAtac Scopri la battaglia legale che sta scuotendo il mondo dei trasporti italiani, con un ex dirigente che chiede un risarcimento da capogiro!
In un colpo di scena che sta attirando l’attenzione di tutti gli appassionati di economia e trasporti, l’ex direttore generale di Atac, Rettighieri, ha presentato un ricorso contro Cotral, l’azienda di trasporti regionale. Si tratta di una mossa audace che potrebbe rivelare retroscena sorprendenti sul settore pubblico italiano, lasciando molti a chiedersi quali segreti emergeranno dalle aule di tribunale.
I dettagli del contendere
Al centro della disputa ci sono accuse che puntano dritto al cuore delle operazioni di Cotral, con Rettighieri che reclama un risarcimento di ben 200mila euro. Fonti vicine al caso parlano di presunte irregolarità e conflitti interni, alimentando la curiosità su come si evolverà questa storia.Le possibili ripercussioni
Questa causa potrebbe aprire un vaso di Pandora per il settore dei trasporti, influenzando non solo Atac e Cotral, ma anche l’intero panorama italiano. Esperti si interrogano su cosa significherà per i pendolari e le aziende coinvolte, in una vicenda che promette sviluppi inaspettati.
Man mano che il caso procede, gli occhi di Roma e del Paese intero sono puntati su questa intrigante battaglia legale, pronta a riservare colpi di scena che nessuno si aspetterebbe.
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