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Cronaca

Furti di gatti a Fiumicino, le telecamere immortalano i ladri

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Furti di gatti a Fiumicino, le telecamere immortalano i ladri

Scatta l’allarme furti di gatti a Fiumicino, con diversi felini prelevati da abitazioni. Il titolare del “Seccy Hotel”, Quirino Secci, ha denunciato il furto di due gattini di 4 mesi avvenuto in pieno giorno. «Cip e Ciop erano diventati le mascotte del personale dell’albergo e anche molti clienti stranieri li avvicinavano per accarezzarli», racconta Secci, evidenziando la tristezza per il rapimento di quei piccoli animali, abbandonati vicino al suo hotel.

Il furto è stato scoperto quando Secci ha notato la porta del locale dove i gattini vivevano aperta e, accorso per cercarli, ha trovato il posto vuoto. Dalla videosorveglianza è emerso un ragazzo con uno zaino, da cui spuntava un gattino, seguito da una ragazza. «Sono rimasto di ghiaccio perché ho pensato a un rapimento vero e proprio», ha dichiarato Secci.

Denuncia e Preoccupazione

Secci ha immediatamente sporgere denuncia presso il commissariato di polizia di Fiumicino, accompagnando la denuncia con una pennetta USB contenente le immagini della sottrazione, considerata un reato punibile con una multa di 150 euro. Si stima che potrebbero esserci anche pene detentive a seconda delle modalità di prelievo degli animali.

Sui social è iniziato un fervente appello per il ritorno dei gattini e per evitare la loro vendita o un eventuale trasferimento in altre località. Secci ha anche segnalato che non è il solo a lamentarsi: «Nell’ultimo mese si sono verificati altri casi simili», ha affermato, menzionando altre denunce di scomparsa di gatti nella zona.

Risposta dell’Amministrazione Comunale

Il furto è stato segnalato anche all’amministrazione comunale di Fiumicino. L’assessore ai Servizi sociali e ai diritti degli animali, Monica Picca, ha espresso dispiacere per l’accaduto: «Di concerto con l’Asl Rm 3 siamo particolarmente attenti al randagismo e quanto accaduto ci suggerisce una maggiore attenzione sul territorio da affidare alla Polizia locale». Picca ha sottolineato la necessità di convocare la commissione competente per affrontare il problema dei furti di gatti.

Cronaca

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

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La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!

L’audio rivelatore

Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?

Chi era Rexal Ford

E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.

I viaggi a Malta e in Russia

Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?

Chi era la moglie Stella

E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

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Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

MeningiteSconvolgente: Un bimbo di 4 anni dal Camerun arriva in Italia e scatena un caso misterioso che ha allarmato le autorità! #EmergenzaSalute #Migranti

Un piccolo migrante di appena 4 anni, proveniente dal Camerun, ha catturato l’attenzione delle autorità sanitarie italiane dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito prima a Catania, poi all’inizio del mese a Roma. I test hanno rivelato che è affetto da meningite da meningococco, una malattia che ha fatto scattare indagini approfondite e lasciato tutti a chiedersi come sia successo. Le Asp di Roma, Catania e Agrigento sono già al lavoro per ricostruire ogni spostamento del bambino, alimentando la curiosità su possibili rischi nascosti.

Gli Sviluppi Inaspettati

Non è ancora chiaro dove e quando il bimbo abbia contratto la meningite, ma le misure di precauzione sono scattate in fretta per evitare sorprese. In particolare, gli autisti dei pullman utilizzati per i trasferimenti del bambino e della sua famiglia sono stati contattati e dovranno sottoporsi a profilassi immediata. Intanto, per gli altri migranti che hanno viaggiato con lui, non c’è motivo di panico: sono stati tutti controllati e nessuno ha mostrato segni della malattia, anche se la storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso.

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