Attualità
Iniziato l’accerchiamento di una pattuglia antidroga al Quarticciolo, arrestato un 35enne

I carabinieri hanno arrestato un 35enne che ha avviato un’accerchiamento di una pattuglia impegnata in un’operazione antidroga al Quarticciolo a Roma. Il bilancio complessivo dell’operazione è di quattro arresti in flagranza.
Controlli Antidroga al Quarticciolo
L’intervento dei carabinieri si inserisce nelle attività per la prevenzione e repressione dell’illegalità nella periferia romana, seguendo le indicazioni del prefetto di Roma Lamberto Giannini, condivise con il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Durante i controlli, i carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato quattro persone gravemente indiziate del reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
Arresti e Sequestri
In via Ostuni, i carabinieri hanno arrestato tre cittadini italiani, di età compresa tra i trentaquattro e i cinquantadue anni, tutti con precedenti. Tra di loro si trova il trentacinquenne romano che, il 12 febbraio scorso, ha dato inizio all’accerchiamento di una pattuglia. Durante i controlli, i militari li hanno visti vendere droga ai clienti, lanciando le dosi dalla finestra di un’abitazione. Dopo aver individuato l’appartamento, le perquisizioni hanno portato al rinvenimento di 71 dosi di crack per un peso complessivo di quasi 37 grammi, già pronte per la vendita, e 1335 euro in contanti, tutti sequestrati.
In un’altra operazione in via Manfredonia, i carabinieri hanno scoperto droga nascosta in una buca delle lettere di un condominio. Dopo aver trovato la chiave, all’interno sono state rinvenute 90 dosi e 33 grammi di crack, oltre a 1120 euro in contanti. Un ventiduenne romano, proprietario della buca delle lettere, è stato arrestato. Tutti gli arresti sono stati convalidati dal giudice del tribunale di Roma, e gli arrestati si trovano attualmente in carcere.
Attualità
Papa Leone XIV assegna al cardinale Tagle la guida della diocesi di Albano, una mossa che alcuni vedono come un parcheggio laterale per il prelato filippino.

PapaLeoneXIVFaStoria Hai mai immaginato chi potrebbe essere il prossimo a prendere le redini di una diocesi così influente? In un annuncio che sta facendo discutere il mondo, Papa Leone XIV ha nominato il cardinale Luis Antonio Tagle come suo successore alla diocesi di Albano, scatenando curiosità su cosa questo significherà per la Chiesa e i fedeli.
Un Nomina Inattesa che Accende Domande
La decisione di Papa Leone XIV ha catturato l’attenzione globale, con molti che si chiedono quali motivi nascosti ci siano dietro questa scelta. Il cardinale Tagle, noto per il suo approccio moderno e inclusivo, potrebbe portare una ventata di novità in una diocesi storica come quella di Albano. Esperti di Vaticano parlano di una mossa strategica, ma i dettagli continuano a intrigarmi – e chissà cosa scopriremo prossimamente?
Chi è Davvero Luis Antonio Tagle?
Originario delle Filippine, Tagle è un figura carismatica che ha già ricoperto ruoli chiave nella Chiesa, attirando follower con il suo stile ‘avvicinabile’. ‘Un pastore per i tempi moderni’, come alcuni lo descrivono, ora si prepara a ereditare un’eredità secolare. Questa nomina non è solo una promozione, ma un potenziale turning point per la comunità cattolica, che si interroga su riforme e cambiamenti in arrivo.Attualità
Giovani e lavoro: la fatica invisibile di chi deve ancora iniziare

Hai presente quella sensazione di stanchezza che ti prende quando pensi a tutto quello che ti aspetta? Non parlo di una semplice giornata difficile, parlo di quella sensazione di frustrazione, ansia e stanchezza data da un futuro incerto e difficile da conquistare.
È la stanchezza di chi ha paura di sbagliare, di non essere all’altezza, di non trovare il proprio posto in un mondo che corre veloce e sembra non aspettare nessuno.
È così che molti giovani si sentono oggi, perché il lavoro che doveva essere la realizzazione e la conquista di un’indipendenza, spesso si trasforma in un peso, un dovere che ti schiaccia prima ancora di iniziare.
Scegliere cosa fare “da grandi” non è mai stato così difficile. Perché il futuro non è più un percorso lineare, è una strada piena di curve e ostacoli invisibili: la precarietà, i contratti brevi e la mancanza di sicurezza fanno si che molti vivano in un eterno presente, senza poter pianificare o sognare davvero.
‘’I giovani non hanno voglia di lavorare’’, detto da imprenditori frustrati, opinionisti da talk show e perfino alcuni genitori. Ma è davvero così? Uno dei problemi principali che i giovani affrontano oggi è la precarietà del lavoro. Molti si trovano a fare contratti temporanei, stage non retribuiti o lavori freelance.
Se da un lato questi lavori possono sembrare un punto di partenza, spesso non danno la certezza di una carriera stabile. In Italia, quasi il 40% dei giovani tra i 25 e i 34 anni lavora con contratti precari e questo porta a una situazione economica instabile per molti.
Alcuni dati mostrano che molti laureati italiani faticano a trovare un impiego stabile. Anche se la formazione universitaria è importante, non sempre riesce a rispondere alle necessità del mercato del lavoro, lasciando i giovani a fronteggiare un mondo che cambia velocemente.
Ti fanno sentire che se rifiuti sei tu il problema, ma penso nessuno sia disposto a scomparire per un lavoro che non lo riconosce come persona.
E qui sta il punto: i giovani vogliono lavorare, ma vogliono farlo con dignità. Cercano posti dove crescere, contribuire e non solo sopravvivere.
Se continuiamo a leggere il silenzio dei giovani come disinteresse, rischiamo di non capire che si tratta spesso di disillusione. Il lavoro non è più (solo) un dovere: è diventato anche un campo di battaglia per l’autodeterminazione.
Forse è ora di smettere di chiedere ai giovani di “adattarsi”, e iniziare a chiederci a cosa li stiamo chiedendo di adattarsi.
Siamo giovani, non siamo stanchi di lottare, ma vogliamo farlo per un futuro che ci appartenga davvero.
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