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Cronaca

Strategie per incoraggiare la fuga delle persone

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Strategie per incoraggiare la fuga delle persone

«Mia sorella non è morta sul colpo, così passa il messaggio che chiunque è libero di investire le persone e scappare». Ilaria Sbal ha espresso la sua indignazione durante il processo in appello per la richiesta di concordato presentata dalla difesa del camionista Flavio Focassati, condannato a 8 anni per l’omicidio stradale aggravato. Alessia Sbal è stata investita e lasciata a terra sul Grande Raccordo Anulare nel dicembre 2022. La condanna iniziale è stata accompagnata dalla richiesta del pg di assolvere il camionista dall’accusa di omissione di soccorso, basandosi sulla valutazione che la 42enne fosse morta sul colpo. Tuttavia, per i familiari, questa posizione è inaccettabile.

LA DISCUSSIONE

Al termine dell’udienza, la sorella di Alessia, insieme agli avvocati, ha ascoltato le argomentazioni del procuratore generale, che ha sostenuto che la morte fosse stata istantanea, quindi non configurabile l’omissione di soccorso. Ilaria Sbal ha contestato questa affermazione: «Non c’è nessun risarcimento e mia sorella non è morta sul colpo, conosco gli atti a memoria». Il suo sfogo ha portato alla sospensione dell’udienza, ma successivamente ha presentato le sue scuse ai giudici, sottolineando il dolore e la difficoltà di affrontare la situazione.

LA DINAMICA

La tragica vicenda è avvenuta quando Alessia Sbal è stata travolta dal tir di Focassati, dopo una collisione tra i rispettivi veicoli. Quando la vittima ha contattato il numero di emergenza per segnalare il tir, il camionista ha ripreso il viaggio travolgendola e fuggendo dalla scena. È stato fermato a una lunga distanza dalla Polstrada, dopo aver tentato di spaventare i testimoni oculari che lo inseguivano.

Cronaca

L’improvviso crollo di un uomo durante una chiamata telefonica

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L’improvviso crollo di un uomo durante una chiamata telefonica

ChocSottoIlSole Un uomo di 57 anni crolla e muore in piena stazione a Roma per un malore misterioso legato al caldo opprimente? Scopri i dettagli che stanno facendo discutere!

La scena del dramma

Immaginate la calura estiva che avvolge Roma, quando un uomo di 57 anni, in attesa del treno alla stazione Stella Polare di Ostia, si ritrova improvvisamente al centro di un evento tragico. Stava parlando al telefono sotto il sole cocente, circondato da altri passeggeri, quando un malore improvviso lo ha fatto crollare a terra, lasciando tutti senza fiato.

Il malore fatale e le reazioni

Le prime testimonianze parlano di un infarto probabile, scatenato forse dal caldo eccessivo che non dà tregua alla Capitale. I soccorsi sono stati chiamati all’istante, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare: era già deceduto. Le persone presenti sono rimaste sotto shock, con il corpo coperto da un telo in attesa degli interventi, mentre la vita in stazione proseguiva senza interruzioni. Una vicenda che fa riflettere su quanto il clima possa nascondere pericoli inaspettati.

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Cronaca

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

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La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!

L’audio rivelatore

Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?

Chi era Rexal Ford

E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.

I viaggi a Malta e in Russia

Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?

Chi era la moglie Stella

E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!

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