Seguici sui Social

Cronaca

Claudio Celletti investito intenzionalmente a Ostia dopo le liti sul cane: arrestati mandante e killer

Pubblicato

il

Claudio Celletti investito intenzionalmente a Ostia dopo le liti sul cane: arrestati mandante e killer

Arrestati i presunti assassini di Claudio Celletti, 63enne dell’Ama di Ostia, ucciso da un SUV per una disputa sui cani. Gli autori, 39enni con precedenti per droga, avevano litigato con la vittima poco prima dell’omicidio. #Ostia #Giustizia #Cani

Cani, Vendette e Suv: Come una Lite da Parco è Finita in Omicidio a Ostia!

In un quartiere dove i cani abbaiano più forte delle leggi, la polizia ha sbattuto in cella due tizi di 39 anni per l’omicidio di Claudio Celletti, il 63enne che sognava la pensione e invece ha trovato la fine sotto un Suv. Non un incidente casuale, ma una vendetta premeditata per questioni di quadrupedi – perché sì, a Ostia le liti per i cani possono trasformarsi in veri e propri thriller. Questa storia, con tanto di coltelli e telecamere, è già virale sui social: chi l’avrebbe detto che Fido potesse essere un movente per l’omicidio?

L’Omicidio Camuffato da Incidente

Presi. Individuati e portati in carcere i presunti autori dell’omicidio del 63enne Claudio Celletti, dipendente dell’Ama di Ostia travolto e ucciso da un Suv in largo delle Marianne, nei pressi del parcheggio vicino all’area cani della pineta delle Acque Rosse il 4 marzo scorso. Quello che sembrava un banale investimento stradale si è rivelato una faida per cani, con due 39enni – entrambi con precedenti per stupefacenti – che hanno perso la testa. Celletti, un volto noto sul litorale per il suo lavoro all’isola ecologica di Levante, era a un mese dalla pensione: pensava di godersi famiglia e hobby, invece è morto in ospedale dopo una settimana di agonia al San Camillo. Le indagini del X Commissariato Lido e della Squadra Mobile hanno rapidamente virato da “tragico incidente” a “vendetta personale”, con testimoni che hanno visto il Suv, una Jeep Renegade grigia, centrare in pieno alle spalle il povero Celletti mentre aveva in braccio il cagnolino della compagna – facendolo volare come un pupazzo. (Ah, il classico quadretto idilliaco di un pomeriggio al parco!)

Le Prove Decisive dalle Telecamere

LE TELECAMERE. Nel pomeriggio, poi, ecco un’altra lite, questa volta con Emanuele Di Rocco, l’uomo ritenuto dagli inquirenti il conducente della Jeep. Grazie ai filmati delle telecamere pubbliche e private di via delle Baleniere e via Isole del Capoverde, gli agenti della Mobile e del X Distretto sono riusciti a collegare la targa del Suv in fuga al proprietario. È stato un vero colpo di genio investigativo: incrociando testimonianze e video, hanno ricostruito la scena come in un episodio di CSI, ma con un tocco romano. Questi due amici – uno come mandante e “concorrente morale” del reato anche alla luce delle esplicite minacce di morte rivolte alla vittima precedentemente (che, detto tra noi, suona come un eufemismo per “minacce da bar sport”) – e l’altro come esecutore al volante. Insomma, una coppia di “amici fedeli” che ha trasformato una discussione in un omicidio brutale.

Le Liti da Parco che Hanno Infiammato la Vendetta

Ma andiamo al nocciolo: tutto nasce da una convivenza impossibile nell’area cani della pinetina urbana di Ostia. Celletti aveva litigato animatamente con Francesco Oggianu proprio quel giorno, estraendo al culmine della discussione un coltello con cui l’amico aveva aggredito (qui, l’uso di “amico” sembra quasi ironico – come se questi due fossero i migliori compagni di passeggiata). L’operatore Ama aveva ripreso parte della scena con il telefonino, e ora quelle immagini sono nel fascicolo della Procura di piazzale Clodio. Non è la prima volta: a febbraio, un’altra scazzottata tra insulti e spintoni per il cagnolino di Celletti contro il Setter e l’Amstaff dei due sospettati. Una storia di vicinato esasperata, dove i cani sono solo la scusa per sfogare tensioni – e finisce con un Suv che fa da arma. (Politically incorrect alert: se pensavate che i problemi di quartiere fossero solo rumori molesti, beh, preparatevi!)

Il Suv è stato sequestrato, e i due indagati sono finiti a Regina Coeli, a disposizione della giustizia. Questa notizia, con il suo mix di dramma e assurdità, è destinata a fare il giro del web: chi non ama una storia dove i cani rubano la scena a un omicidio? Restate sintonizzati, perché a Ostia, la prossima lite potrebbe essere dietro l’angolo.

Cronaca

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

Pubblicato

il

La mia vita stravolta: solo con la bambina e alla ricerca di un rifugio

MisteroUccisioneARoma: L’audio scioccante di Rexal Ford rivela segreti prima del tragico ritrovamento!

L’audio rivelatore

Immaginate di ricevere un messaggio vocale da un amico che nasconde una storia da brivido: Rexal Ford, l’uomo al centro di un’indagine per omicidio, ha inviato un audio a un suo amico italiano il 5 giugno, appena due giorni prima che i corpi della bambina e della madre venissero scoperti a Villa Pamphili. In questo messaggio, Ford confida di essere stato abbandonato dalla moglie, che sarebbe tornata con il suo ex fidanzato, lasciando lui con la bambina perché “non era più interessata a essere madre”. Con un tocco di mistero, chiede ospitalità a Roma e menziona un progetto sorprendente che lo lega, a suo dire, al figlio di George Harrison dei Beatles, Dhani. Un dettaglio che fa sorgere mille domande: cosa nascondeva davvero Ford?

Chi era Rexal Ford

E se vi dicessimo che Rexal Ford, il 46enne californiano ora fermato sull’isola greca di Skiathos, si spacciava per un regista di Hollywood? Incredibile, ma vero: Ford si era presentato come il responsabile di un film da tre milioni di euro, supportato da una mail di un produttore inglese che lo accreditava presso una società cinematografica romana. Il 7 maggio, è stato visto negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, che definiva la sua famiglia. Ma era tutto vero? Questo alone di mistero intorno alla sua identità e ai suoi progetti rende il caso ancora più affascinante e pieno di colpi di scena.

I viaggi a Malta e in Russia

Preparatevi a un viaggio nel mondo internazionale di Ford e della sua compagna: prima di arrivare in Italia, i due avevano fatto tappa a Malta e in Russia. Gli inquirenti stanno approfondendo queste rotte per svelare l’identità esatta di Ford e della giovane donna, incluse verifiche su un eventuale matrimonio. È un intreccio di spostamenti che fa venire i brividi: cosa stavano cercando in questi Paesi, e quali segreti si celano dietro questi viaggi?

Chi era la moglie Stella

E la donna al centro di questa storia? Chiamata Stella, ma forse con un nome falso, era descritta come un genio dell’informatica, una specie di hacker “Robin Hood” della rete. Un amico, il musicista Oskar “El Mariachi”, racconta di aver vissuto con la coppia a Malta e dipinge un quadro idilliaco: “Erano felici, con soldi e una casa a Roma”. Ma poi aggiunge il colpo di scena: “Lei era misteriosa, forse russa o islandese, e Ford non sapeva nemmeno tutto di lei. Lui era un uomo di pace, con interessi da regista e una famiglia benestante”. L’amico sospetta persino che qualcuno possa avergli fatto del male per via del lavoro di lei. Un vero enigma che vi terrà con il fiato sospeso!

Continua a leggere

Cronaca

Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

Pubblicato

il

Dal sbarco a Lampedusa al viaggio verso la Capitale: le precauzioni inaspettate per gli autisti dei pullman

MeningiteSconvolgente: Un bimbo di 4 anni dal Camerun arriva in Italia e scatena un caso misterioso che ha allarmato le autorità! #EmergenzaSalute #Migranti

Un piccolo migrante di appena 4 anni, proveniente dal Camerun, ha catturato l’attenzione delle autorità sanitarie italiane dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito prima a Catania, poi all’inizio del mese a Roma. I test hanno rivelato che è affetto da meningite da meningococco, una malattia che ha fatto scattare indagini approfondite e lasciato tutti a chiedersi come sia successo. Le Asp di Roma, Catania e Agrigento sono già al lavoro per ricostruire ogni spostamento del bambino, alimentando la curiosità su possibili rischi nascosti.

Gli Sviluppi Inaspettati

Non è ancora chiaro dove e quando il bimbo abbia contratto la meningite, ma le misure di precauzione sono scattate in fretta per evitare sorprese. In particolare, gli autisti dei pullman utilizzati per i trasferimenti del bambino e della sua famiglia sono stati contattati e dovranno sottoporsi a profilassi immediata. Intanto, per gli altri migranti che hanno viaggiato con lui, non c’è motivo di panico: sono stati tutti controllati e nessuno ha mostrato segni della malattia, anche se la storia continua a tenere tutti con il fiato sospeso.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025