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Cronaca

Ho trame in mente. Produttori, non fate i pigri.

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Ho trame in mente. Produttori, non fate i pigri.

ComicoPazzo Lunanzio, il folle del Rinascimento che fa impazzire i teatri, è il nuovo re del caos comico!

Lunanzio: Dal XVI secolo dritto nei guai moderni

Il tizio con il viso bianco e labbra nere sembra un escapista da un manicomio rinascimentale, e ammettiamolo, potrebbe spaventare i passanti con la sua aria da bullo. Ma sul palco, questo alter ego di Loris Fabiani trasforma tutto in un delirio comico che ti trascina nel suo mondo folle. Dopo aver vinto “Lol Talent Show” e fatto capolino in “Lol – Chi ride è fuori”, il 42enne milanese ha trasformato Lunanzio in una star del cabaret, con il suo one man show “Qui ridet?” che atterra a Roma al Teatro de’ Servi il 22 aprile.

C’è il rischio che questo matto salti fuori e ti spaventi?

«A volte compare, chissà. Al momento però parlo io, Loris». Insomma, non si sa mai cosa aspettarsi da questo personaggio che sembra uscito da un incubo storico.

Cos’è esattamente questo “Quid ridet?” e perché dovresti preoccuparti?

«Un one man show. Tutto inizia con un ‘assiedio’ e i guelfi pronti a invadere. Lui spiega la situazione ai suoi compaesani in platea, incontrando tipi come Cristoforo Cogliombro e Zio Scemio». Preparati a un casino medievale con un tocco di volgarità che non tutti reggono.

La vittoria a “Lol” ti ha spinto a portare in giro questo pagliaccio?

«Sicuramente ha aiutato, facendomi deviare verso il cabaret, o ‘cagaré’ come dice lui. Ce l’ho dal 2006, ma era solo un giochino per laboratori. Ora, con i comici che dominano i teatri, Lunanzio può finalmente fare casino sul serio».

Le sue performance sono un’esplosione di follia: Quanto è improvvisato?

«I testi sono precisi, anche se forti e musicali come un incantesimo. L’improvvisazione dipende dal pubblico, che a volte è più pazzo di lui».

E se il pubblico non ci sta e rovina il divertimento?

«Si cambia bersaglio. L’obiettivo è far reggere lo spettacolo comunque, anche se interagire con la gente è come giocare con il fuoco – non è per i deboli».

Hai inventato una lingua finta: Sembra roba da matti, come ci sei arrivato?

«Mi baso su Goldoni per la struttura, e per le parole mescolo italiano antico, aulico e moderno. Niente di originale, ma ci gioco su con battute volgari che farebbero arrossire Alfieri. È come se Lunanzio declamasse versi da ubriaco».

Lo chiami lo “Shakespeare” italiano, ma chi se lo fila più?

«Sì, Vittorio Alfieri meritava di più, ma ormai è sepolto sotto la polvere – proprio come certi comici noiosi di oggi».

Nel tuo libro, Lunanzio spara pensieri a raffica: Tu invece sei un tipo riservato?

«Io sono molto più chiuso, non come lui che urla tutto sui social. Sul palco, il teatro mi fa fare cose da Loris che non oserei mai – tipo leccare la lingua di qualcuno, come ho fatto con Elio».

Dopo “Lol 4”, la critica ti ha massacrato: Ti sei offeso o te ne frega?

«All’inizio ci ero rimasto male, ma con dieci anni di teatro alle spalle, so che insuccessi e successi vanno a braccetto. Ero un novellino in quel cast».

Sui social, gli hater ti inseguono: Segno di successo o di follia?

«Quando arrivano gli hater, significa che stai spaccando – numeri da capogiro, baby».

Hai studiato teatro a Roma: Quando hai iniziato a impazzire per questa roba?

«Non da piccolo, avevo 18 anni. Al liceo ho visto il teatro come un lavoro vero, e l’Accademia è stata la mia università – prima ero indeciso su tutto».

Oggi i comici usano i social per saltare la gavetta: Tu che ne pensi, vecchio stile?

«Io non ci riesco e non ci provo, ma dietro quei video c’è un lavoro da matti, una gavetta invisibile. Rispetto chi diventa famoso su Instagram, ma non è roba per me».

Hai rischiato grosso con Lunanzio: Qualcuno ti ha chiamato pazzo?

«All’inizio no, rispettavo le regole del teatro comico. Poi, nel cabaret, hanno iniziato a pensare che fossi dissociato – soprattutto dopo aver leccato Elio a ‘Lol Talent Show’».

Immagini Lunanzio al cinema: Un disastro epico in arrivo?

«Io non vedo l’ora, ho trame pronte stile ‘L’armata Brancaleone’ o Goldoni rivisto. Se qualche produttore ha fegato, si faccia avanti…»

Lunanzio finirà mai: O resterà a tormentarci per sempre?

«Non riesco a immaginarlo. Invecchierà con me, e per ora è il momento di farlo conoscere – che il caos continui!».

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Anziano di 86 anni perde il controllo dell’auto e si schianta contro un muro: deceduto

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Anziano di 86 anni perde il controllo dell’auto e si schianta contro un muro: deceduto

MisteroSullaStrada Che cosa ha fatto perdere il controllo a un anziano al volante, trasformando un viaggio normale in una tragedia inaspettata? #TragediaFlaminia #IncidentiStradali

L’Incidente Inaspettato

Un uomo di 86 anni, Guido Bertozzi, è stato protagonista di un drammatico schianto sulla via Flaminia, vicino a Rignano Flaminio. Nel pomeriggio di domenica 15 giugno, mentre era alla guida della sua Citroën, ha improvvisamente perso il controllo del veicolo intorno al chilometro 34. L’auto è finita contro un muro e si è ribaltata al centro della strada – un evento che lascia tutti a chiedersi cosa possa aver scatenato un simile caos.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Sul luogo dell’incidente, intorno alle 17:30, sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco, pronti a gestire l’emergenza. Hanno estratto il corpo di Bertozzi dalle lamiere accartolciate, ma per i sanitari del 118 non c’era più nulla da fare: la vittima era già deceduta. Scopri di più su come questi interventi rapidi rivelino spesso dettagli sorprendenti.

Le Ipotesi Sulle Cause

Dalle prime indagini dei carabinieri, non sembrano esserci altri veicoli coinvolti, alimentando la curiosità su cosa possa essere accaduto. Una delle teorie più intriganti è che Bertozzi si sia sentito male improvvisamente mentre guidava. La salma è stata affidata alla famiglia, mentre l’auto è stata sequestrata per ulteriori analisi – un colpo di scena che potrebbe nascondere segreti inaspettati.

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A Fiumicino, il dog relais dell’aeroporto accoglie i cuccioli dei viaggiatori.

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