Cronaca
Sparita la mia Charleston, amata più di un figlio

🚗 Una giovane finlandese cerca la sua auto storica rubata a Roma con metodi old school, usando carta e scotch! La sua Citroen 2CV è più di un’auto, è un pezzo di cuore. #Roma #FurtoAuto #OldSchool #Citroen2CV
In un’epoca dove l’amore e i problemi si risolvono con l’Intelligenza Artificiale, c’è chi fugge dalla tecnologia e cerca aiuto con carta, penna e nastro adesivo. Stella, una giovane finlandese di 25 anni, ha scritto un messaggio per ritrovare la sua auto storica, una Citroen deux chevaux Charleston grigia, famosa icona francese ma per lei molto di più: una vettura con un valore affettivo immenso.
La sua auto, parcheggiata vicino a Corso Francia a Roma, è stata rubata qualche settimana fa. Stella, invece di usare i social, ha preferito attaccare il suo appello con scotch e foto della 2CV, simbolo degli anni Ottanta, a un palo e in altre zone della città, perfino in chiesa.
L’appello
«Sparita, Citroen 2Cv Charleston, con sticker di Helsinki Marathon, Honolulu, Corsica, DDr, etc. Targa JPR.1», scrive Stella. «Sono entrata in quell’auto pochi giorni dopo la mia nascita», racconta a "Il Messaggero" la 25enne, giornalista e scrittrice per un magazine londinese. «Non è una qualsiasi automobile, per me rappresenta la mia famiglia. La amo – confessa – proprio come un figlio». La perdita ha causato un grande dolore, dato che quella vettura rappresenta momenti chiave della vita di Stella.
La Storia dell’Auto
Con questa auto, acquistata nel 1989 dal padre di Stella, la giovane ha viaggiato in tutta Europa con i suoi genitori. «Quando ho compiuto 18 anni, è stato il regalo di mio papà. Sono salita in macchina e dalla Finlandia sono approdata a Roma per seguire un Erasmus alla Sapienza. Ogni tanto – dice Stella – la piccola Berlina faceva i capricci perché non voleva ripartire. Ma è sempre stata con me, non mi ha mai abbandonata». Fino al furto avvenuto il 15 marzo in via Alessandro Fleming, a pochi metri da una discoteca.
La proprietaria ha sporto denuncia ai carabinieri di Roma Ponte Milvio. Ha tappezzato diverse zone della Capitale con appelli per ritrovarla, spingendosi fino alla chiesa di Sant’Antonio Maria Zaccaria. Tra i foglietti di carta che sommergono la statua, uno con la foto della Charleston e l’appello di Stella.
Commento: Ecco come si fa, senza bisogno di tecnologia! Stella ci insegna che a volte la vecchia scuola vince ancora, anche se il furto di quell’auto è davvero una rottura di scatole, o meglio, di scotch!
Cronaca
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L’Incantesimo dei Libri Ovunque
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Teatro dell’Opera di Roma: storie e tesori nascosti in una luce inedita

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LA STORIA
Immagina un teatro nato dalla visione audace di un imprenditore umbro, Domenico Costanzi, che lo costruì in una zona allora periferica di Roma per seguire lo sviluppo della città. Inaugurato nel 1880 con l’opera “Semiramide” di Rossini, questo gioiello architettonico fu progettato dall’architetto Achille Sfrondini in soli dodici mesi. Costanzi, proprietario dell’hotel Quirinale, creò persino un passaggio sotterraneo segreto per collegare il teatro all’albergo, rendendo tutto più misterioso e esclusivo.
Ma non fermarti qui: la facciata originale in stile neorinascimentale fu radicalmente trasformata da Marcello Piacentini, cambiando per sempre l’aspetto di questo luogo leggendario.
I PROTAGONISTI E LE SFIDE
Cosa succederebbe se un teatro passasse dalle mani di un “praticone” come Vincenzo Jacovacci, noto per la sua proverbiale tirchieria, a figure più raffinate come Guglielmo Canori? Ecco le storie che ti faranno interrogarti sulle vere sfide dietro le quinte. Costanzi affrontò difficoltà economiche dopo aver investito troppo nell’albergo, portando Walter Mocchi a subentrare nel 1907. Poi, dal 1912 al 1926, una donna coraggiosa, Emma Carelli, ne diresse la visione artistica.
Non crederai a come il Comune di Roma prese le redini nel 1926, trasformando il teatro in un simbolo della lirica nella Capitale. Ogni rappresentazione racconta una trama di evoluzioni e sorprese, con dettagli che riveleranno la vitalità della musica nella città eterna.
LE MERAVIGLIE NASCOSTE
E se potessi zoomare su dettagli invisibili ad occhio nudo? Gli scatti fotografici di Carlo Vannini, realizzati nel 2020, portano alla luce fregi e decorazioni mozzafiato, offrendo uno sguardo intimo che ti farà apprezzare ogni angolo.
Tra le gemme, foto storiche di spettacoli iconici e star come Franco Zeffirelli, Riccardo Muti e Luciano Pavarotti. Le scenografie? Evolute da imponenti strutture tradizionali a innovazioni high-tech con video e tecnologie d’avanguardia – un’evoluzione che ti lascerà a bocca aperta.
BALLETTO E COSTUMI
Ma c’è di più: questo teatro non è solo sinfonie, è anche un mondo di ballo e artigianato. Scopri il Corpo di Ballo e la magica Sartoria, con laboratori come quello dei Cerchi vicino alla Bocca della Verità. Qui, artigiani creano fondali dipinti a mano con tecniche antiche, usando terre colorate e pennelli unici che ti faranno sognare l’arte italiana esportata nel mondo.
Pensa a maestri come Cambellotti, Prampolini, De Chirico e Picasso che hanno collaborato qui, lasciando un’eredità di competenze inestimabili. Dai costumi ai divi di ieri e oggi, ogni elemento è un tesoro nascosto che merita di essere esplorato.
LE VOCI CHE RACCONTANO
Cosa aggiunge un tocco di esclusività? I testi introduttivi firmati da personalità come il Sindaco Roberto Gualtieri, il sovrintendente Francesco Giambrone e altri, tra cui il regista Damiano Michieletto, lo scrittore Giancarlo De Cataldo e il direttore musicale Michele Mariotti. Ogni contributo svela storie che renderanno il Teatro dell’Opera di Roma un mistero irresistibile da approfondire.
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