Cronaca
A Roma, le scuole di Ostia, Labriola e Enriques dominano il Volley Scuola: un trionfo da scoprire

VolleyScuola32: L’epico torneo che ha battuto tutti i record e ti lascerà a bocca aperta!
I Vincitori Inaspettati e il Boom di Partecipanti
Hai idea di quanto possa essere emozionante un torneo scolastico? Quest’anno, la 32esima edizione del Volley Scuola ha incoronato delle vere sorprese: l’istituto Labriola ha trionfato nell’open maschile, mentre l’Enriques ha spiccato nel junior maschile, entrambi da Ostia. Non dimentichiamo il Da Vinci di Maccarese per il junior femminile e il Giordano Bruno per l’open femminile. Ma ecco la parte che ti stupirà: è stata l’edizione dei record assoluti, con ben 227 squadre, oltre 110 istituti tra Roma e provincia, più di 1000 partite giocate, e persino 600 studenti impegnati nel Beach Volley Scuola e nelle sfide inclusive del Sitting Volley. Preparati a scoprire come questi numeri hanno reso l’evento indimenticabile!
Le Dichiarazioni Che Raccontano una Storia Unica
Immagina l’entusiasmo di docenti e studenti: il Presidente del Comitato FIPAV Lazio, Fabio Camilli, ha definito l’evento “più di una semplice iniziativa sportiva”. “L’affetto che ci danno è incredibile”, ha detto, ringraziando anche Andrea Burlandi per aver trasformato il volley scuola in qualcosa di straordinario. Le finali, disputate in tre location d’eccezione come il Palazzetto dello Sport, PalaLuiss e il centro La Salle Sport Villa Flaminia, hanno visto il Labriola sconfiggere l’I.I.S. Giorgi-Woolf nell’open maschile, tornando alla vittoria dopo ben 10 anni. E le emozioni non finiscono qui…I Protagonisti Dietro le Vittorie Epiche
Cosa succede quando professori e studenti si uniscono per un obiettivo comune? Per l’Enriques di Ostia, assente dal podio dal 1997, la finale è stata un thriller equilibrato contro il Vivona. La professoressa Barbon ha rivelato: “I ragazzi si sono autogestiti, ed è una doppia vittoria per me”. Il professor Cecchetti ha aggiunto: “Siamo partiti male, ma poi abbiamo imposto il nostro ritmo e commesso meno errori”. Dal canto suo, la professoressa Mircoli del Labriola ha festeggiato con parole toccanti: “Quest’anno ci siamo superati, ma è il mio ultimo Volley Scuola”. E il professor Tassetti? “Abbiamo promesso ai ragazzi di regalare alla professoressa la coppa, e ce l’abbiamo fatta!”. Persino l’Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda, Alessandro Onorato, ha condiviso i suoi ricordi: “Queste emozioni rimangono per sempre; ho giocato questo torneo da studente e ora rivivo tutto qui”. Chissà quali storie emergeranno l’anno prossimo!
Cronaca
Gli esperti del RIS dedicano 12 ore a un’ispezione approfondita sui conti bancari: cosa potrebbe emergere?

Scopri i misteriosi segreti dell’omicidio a Fregene che sta sconvolgendo tutti! #OmicidioFregene #IndaginiShock
Il Sopralluogo nella Villetta Maledetta
Ieri, le forze dell’ordine hanno condotto un’ispezione minuziosa nella villetta di via Santa Teresa di Gallura, a Fregene, dove è stato commesso l’omicidio di Stefania Camboni. I militari del Ris, insieme ai carabinieri della Compagnia di Ostia e del Nucleo investigativo del Gruppo Ostia, hanno lavorato per ore, setacciando ogni angolo della struttura su tre piani. Ma cosa hanno trovato? Per ora, nessuna scoperta eclatante che possa spiegare immediatamente i fatti, lasciando gli investigatori – e noi – con più domande che risposte.
Gli Oggetti Scomparsi che Alimentano il Mistero
Tra gli elementi che continuano a intrigare, manca all’appello l’arma del delitto, i vestiti – come il pigiama della vittima – e oggetti personali di Stefania Camboni, tra cui le chiavi della sua auto e il cellulare. Durante le prime ore dal ritrovamento del corpo, sono stati raccolti ben 36 reperti per le analisi di laboratorio. Ora, gli esami si estendono a oggetti trovati nelle stanze della villa, inclusa quella dell’indagata Giada Crescenzi e del suo compagno, Francesco Violoni, figlio della vittima. Gli inquirenti stanno cercando di isolare un possibile terzo profilo genetico, che potrebbe rivelare l’ingresso di un estraneo nella proprietà quella fatidica notte – un indizio che fa gelare il sangue!Le Indagini Finanziarie che Nascondono Sorprese
Mentre le analisi scientifiche procedono, i carabinieri coordinati dalla Procura di Civitavecchia stanno passando al setaccio la situazione economica di Stefania Camboni. Si indaga sul suo conto corrente e sulle sue condizioni finanziarie dopo essere rimasta vedova. Stando alle dichiarazioni di Giada Crescenzi, la vittima avrebbe accumulato debiti e creato tensioni in paese, chiedendo soldi e minacciando persone. Questa convivenza forzata con Crescenzi e Violoni, dovuta a problemi di alloggio, nasconde attriti quotidiani che potrebbero essere legati al movente. Le 34 coltellate, il corpo avvolto nelle lenzuola e la camera ripulita suggeriscono che non si tratta di una semplice rapina, ma forse di un delitto motivato da ragioni economiche o personali – un colpo di scena che ti terrà incollato!
Cronaca
Dieci anni di carcere per l’ex sovrintendente della Polizia di frontiera a Fiumicino: i retroscena di una vicenda controversa

Hai mai sentito parlare di un poliziotto che ha trasformato l’aeroporto in una porta segreta per immigrati? #PoliziottoCorrotto
La scoperta che ha sconvolto tutti
Era un poliziotto a un passo dalla pensione, ma ieri il tribunale lo ha condannato a dieci anni di carcere per aver favorito l’immigrazione clandestina, creato passaporti falsi e accettato bustarelle. Stiamo parlando di Antonio Santoro, ex sovrintendente capo della Polizia di Frontiera aerea di Fiumicino, l’aeroporto più grande d’Italia. Immagina un sistema illegale che ha permesso a migranti senza documenti di entrare come se niente fosse, con la complicità di altri complici. Il pubblico ministero aveva accusato tutte le nove persone coinvolte di associazione a delinquere, e i giudici hanno condannato sei di loro, con pene da uno a dieci anni. Tra i colpevoli c’è anche Fernando Payagala, originario dello Sri Lanka – una rete internazionale che ti lascia senza parole.
L’organizzazione nascosta dietro il caos
Ti stupirà sapere come funzionava questa operazione: Payagala era il capo, colui che pagava Santoro e coordinava tutto, dai contatti ai viaggi per migranti da Paesi extra-Schengen, soprattutto dall’India. Santoro, con il suo ruolo chiave, apriva porte segrete e disattivava allarmi per far entrare i clandestini, guadagnando tra i 2.500 e i 2.800 euro per ogni persona. C’era chi forniva documenti falsi, chi guidava le auto per portarli via dall’aeroporto e chi maneggiava i soldi. Pensaci: Santoro, nato nel 1959, controllava i varchi di servizio riservati solo a forze dell’ordine e personale autorizzato, ma li usava per scopi illeciti. Tutto è emerso il 12 agosto 2017, quando agenti in servizio antirimmigrazione hanno notato uno straniero indiano che si guardava intorno nervosamente. In poco tempo, Santoro lo ha accompagnato fuori, dove un’auto guidata da Payagala era pronta per la fuga verso Roma.La difesa che nasconde una storia di avidità
E se ti dicessimo che Santoro ha provato a giustificarsi come un eroe umanitario? All’epoca, ha descritto i suoi atti come gesti di generosità, ma le indagini hanno rivelato che non era altro che un modo per arrotondare i guadagni. In realtà, c’erano stati almeno altri dieci casi simili, con l’organizzazione che forniva ai migranti falsi permessi di soggiorno, visti alterati o istruzioni per richiedere asilo. Gli inquirenti credono che la motivazione fosse puramente economica, un tentativo disperato che gli è costato caro. Non è solo una storia di corruzione, ma un intrigo che potrebbe ispirare il prossimo thriller.
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