Cronaca
La responsabilità nascosta di un’attrice: un’intima riflessione

Hai mai immaginato i “giochetti” sinistri che nascondono le famiglie moderne? Un thriller psicologico da non perdere al Teatro Cometa Off! #ViolenzaSilenziosa #FamigliaModerna #TeatroThriller
Cos’è “Giochetti” e cosa racconta
Al Teatro Cometa Off, da domani fino al 4 giugno, va in scena “Giochetti – La violenza silenziosa nella famiglia moderna”, un intenso thriller psicologico che scava nelle dinamiche relazionali disfunzionali delle famiglie contemporanee. Scritto e interpretato da Beatrice Gattai, al fianco di Marco Aceti, lo spettacolo segue la storia di Jacopo, un uomo che dopo la separazione dalla moglie Laura si ritrova a vivere nello scantinato dei genitori, lottando disperatamente per mantenere la custodia della figlia. Attraverso una narrazione avvincente, emergono temi come la manipolazione psicologica, la rivalità genitoriale e l’uso dei figli come armi in conflitti familiari, rivelando gli aspetti più oscuri delle separazioni.
Gli aspetti più inquietanti della trama
Lo spettacolo, diretto da Riccardo D’Alessandro, esplora le sofferenze nascoste dietro le facciate perfette delle famiglie in crisi, affrontando questioni come il ricatto emotivo, le privazioni affettive, le estorsioni economiche e le vendette personali. Non si tratta solo di una storia drammatica, ma di uno specchio realistico che potrebbe far riflettere su realtà quotidiane. Per arricchire l’esperienza, sono previsti due incontri pubblici gratuiti il 30 e 31 maggio alle 18, dove le psicologhe cliniche Ilaria Peschisolido e Camilla Santoro presenteranno una ricerca sulle dinamiche disfunzionali nei divorzi, collegandole direttamente ai temi dello spettacolo.L’intervista a Beatrice Gattai: segreti e responsabilità
Beatrice, come si raccontano le disfunzionalità e i disagi della famiglia contemporanea? C’è un punto di partenza?«Io sono partita dai desideri profondi dei due protagonisti e dal fatto che questi fossero in totale conflitto tra loro. Uno pensa sia più importante amare, l’altro invece che lo sia il sentirsi amati, visti, capiti».
Cosa sono i “giochetti”?
«Manipolazioni, giochi di parole, trucchi subdoli per ottenere ciò che si desidera a discapito dell’altro».
Lei è autrice della narrazione e attrice protagonista: in quale ruolo sente di avere una maggiore responsabilità?
«Dipende dalla fase di lavoro. Una volta che il testo è stato approvato e che cominciano le prove, in quanto attrice, devo dimenticarmi di averlo scritto e affidarmi completamente al regista. Al momento sento una grande responsabilità come attrice».
Ha esordito con Strehler e ha proseguito la sua carriera al fianco di grandi registi, in teatro e in tv. Quale aspetto psicologico la colpisce di più in un personaggio e come si propone di interpretarlo?
«Parto sempre dallo stesso punto. Nella scrittura così come nella recitazione: mi chiedo quale sia il bisogno del mio personaggio, cosa desideri e cosa sia disposto a fare per rispondere a questa esigenza».
Cronaca
Giustina Trincia (Caritas): Primato alla dignità umana. Camminiamo con gli ultimi, non con i privilegiati.

PapaLeoneXIV e i segreti per salvare Roma: Scopri come la Caritas combatte la povertà in modo rivoluzionario! #CaritasRoma #ChiesaInAzione
Il momento emozionante con il Papa
Giustino Trincia, direttore della Caritas, ha appena lasciato la basilica di San Giovanni in Laterano dopo un incontro carico di emozione. Ha pregato al fianco di Papa Leone XIV nel giorno della sua investitura come vescovo di Roma, descrivendolo come un istante di profonda comunione e sintonia con la città. Immagina la scena: una preghiera che unisce fede e urgenza sociale, lasciando tutti a chiedersi come questo possa ispirare un cambiamento reale.
Qual è la direzione del cammino per Roma?
Papa Leone XIV ha enfatizzato l’importanza di una Chiesa che ascolta e agisce, partendo proprio dagli ultimi e dai più marginali. Trincia rivela: “Il Santo Padre ha ricordato l’azione costante della Chiesa nel supportare i poveri e ha evidenziato il ruolo cruciale della prevenzione”. Ma cosa significa esattamente? È un invito a non solo intervenire dopo i problemi, ma a prevenirli attraverso un ascolto attivo e profondo.
Prevenire per una città più forte
Secondo Trincia, prevenire significa usare l’ascolto come forma di carità superiore: aiutare prima che le sofferenze esplodano. “È essenziale per una città che sappia ascoltare, con una Chiesa pronta a servire partendo dai fragili”, spiega. E non è tutto: il Papa ha anche puntato i riflettori sull’educazione dei giovani, un impegno che potrebbe trasformare Roma in un luogo di opportunità. Ti stai chiedendo come questo influirà sul futuro?
Il messaggio che i romani non si aspettano
Il messaggio più potente di Papa Leone XIV? “Ascoltare, prevenire e immedesimarsi con i più poveri”, afferma Trincia. Pronunciandosi da piazza San Giovanni, il Papa ha esortato: “Camminiamo insieme”. È una chiamata all’unione per affrontare i problemi di Roma, dove ogni persona, comunità, Chiesa e autorità deve contribuire. Ma quali sono i veri ostacoli che stanno dietro questa urgenza?
I problemi più urgenti da risolvere
Roma è piena di sfide gravi, e Trincia non ha dubbi: “Il primato della dignità umana è al centro, con problemi come la povertà abitativa, educativa, alimentare e l’accoglienza”. Pensa a migliaia di persone in strada mentre migliaia di appartamenti restano vuoti – un contrasto che fa riflettere. La Caritas, come braccio della Chiesa, è in prima linea con una rete capillare di ascolto e azioni concrete.
L’impegno quotidiano della Caritas
Come ufficio pastorale del vicariato di Roma, la Caritas si dedica all’ascolto attraverso centri parrocchiali e un approccio pedagogico. Trincia sottolinea: “Accogliamo chi ha difficoltà e incoraggiamo tutti a aprire le proprie case”. Con decine di migliaia di persone vulnerabili, è una testimonianza viva che potrebbe ispirare chiunque a fare la differenza. E tu, sei pronto a unirti a questa missione?
Cronaca
A Roma, un gesto d’onestà con 100 euro ritrovati al bancomat scatena polemiche sui social

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La Scoperta Inaspettata
Immagina di passare davanti a un bancomat e notare due banconote da cinquanta euro abbandonate, forse per un attimo di distrazione. È successo proprio in una filiale di via Tuscolana, a Roma, dove qualcuno ha lasciato incustodite queste preziose banconote nello sportello ATM. Ma aspetta, cosa succederebbe se capitasse a te? Questa storia è un mix di mistero e incredibile fortuna che sta accendendo la curiosità in tutta la città.
La Tentazione Irresistibile
Qualcuno, forse un passante incuriosito, non ha resistito alla tentazione di avvicinarsi. Chissà se ha preso i soldi o se li ha lasciati lì per un colpo di fortuna? Episodi come questo fanno riflettere: è solo un errore umano o c’è di più dietro? Roma è piena di sorprese del genere, e questa potrebbe essere l’inizio di una vera caccia al tesoro urbana!
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